Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si è riunito venerdì mattina per discutere, tra l'altro della crisi in Medio Oriente, ed in particolare della crisi umanitaria a Gaza. Sul tavolo, vi era un progetto di risoluzione per chiedere il cessate il fuoco nella Striscia, legato al rilascio degli ostaggi israeliani, presentato stavolta dagli Stati Uniti, ma che non è stato adottato a causa del voto contrario di due membri permanenti, Russia e Cina. In dettaglio, il progetto è stato sostenuto da 11 paesi e respinto da tre: Russia, Cina e Algeria, mentre la Guyana si è astenuta .

Il delegato russo ha descritto il progetto di risoluzione americano come "ipocrita", perché non vi era richiesta alcuna per chiedere di fermare la guerra che ormai dura da più di cinque mesi, e ha invitato gli Stati Uniti a fare un appello più chiaro in tal senso.

Da quando Israele ha lanciato la guerra a Gaza, gli Stati Uniti hanno usato più volte il diritto di veto per bloccare, in seno al Consiglio di Sicurezza, qualunque risoluzione in cui  venisse chiesto il cessate il fuoco, sostenendo che ciò avrebbe avvantaggiato Hamas.

Al Cairo, in queste ore, il segretario di Stato americano Anthony Blinken ha commentato quanto discusso questa mattina con il governo a Tel Aviv:

"In Israele ha tenuto colloqui franchi come se si svolgessero tra amici, e le mie discussioni si sono concentrate sugli ostaggi.  ...  Abbiamo fatto progressi nei colloqui sugli ostaggi e abbiamo colmato le lacune nelle ultime due settimane. Più ci avviciniamo alla conclusione di un accordo, più difficili saranno i negoziati. ...  Stiamo comunicando con il Qatar e l'Egitto e collaborando con loro per raggiungere un'inatesa. Abbiamo una squadra a Doha e crediamo ancora che un'operazione militare a Rafah non garantirà sicurezza a Israele a lungo termine. ...  Discuteremo la questione di Rafah la prossima settimana con i funzionari israeliani: l'attacco a Rafah minaccia di isolare Israele dal mondo".

Dopo questa bocciatura, domani alle 10:00 ora di New York, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite voterà una nuova bozza di risoluzione per il cessate il fuoco a Gaza, la cui bozza sembra più diretta e concreta del testo presentato dagli Stati Uniti. Nella nuova risoluzione, si chiede semplicemente un cessate il fuoco immediato per il mese del Ramadan

A detta di numerosi media, il progetto di risoluzione godrebbe di un ampio sostegno nel Consiglio di Sicurezza, ma non si conosce al riguardo ciò che sarà la posizione degli Stati Uniti.

Martin Griffiths, sottosegretario generale per gli affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza presso le Nazioni Unite, quest'oggi non ha usato giri di parole ed ha accusato Israele di essere responsabile del blocco degli aiuti a Gaza, aggiungendo che deve togliere tutti gli ostacoli al riguardo e accettare un cessate il fuoco immediato.

"I limiti alla distribuzione degli aiuti all’interno di Gaza sono stabiliti da coloro che bloccano i movimenti dei convogli destinati a sfamare decine di migliaia di persone gravemente affamate", ha scritto su X. "Sono stabiliti da coloro che nella prima metà di marzo hanno negato l’accesso a una missione umanitaria su cinque nel nord di Gaza. Sono stabiliti da coloro che bloccano l'ingresso di forniture salvavita per gli ospedali e per la depurazione dell’acqua"... cioè dallo Stato ebraico.


Nel frattempo, i criminali israeliani continuano il massacro della popolazione civile Gaza. Nel 167° giorno dell'attacco su Gaza, il ministero della Sanità della Striscia ha affermato che il numero delle vittime dell'aggressione israeliana dal 7 ottobre è salito a 32700 morti e 74.298 feriti.

Intanto, l'esercito israeliano continua l'assedio all'ospedale di Al-Shifa, facendo fuoco anche con l'artiglieria, dove sono rifugiate centinaia di persone. Al-Shifa si trova a Gaza City, nel nord della Striscia, area che Israele aveva detto di aver liberato dalle milizie palestinesi almeno da un paio di mesi.



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