La Spagna, venerdì, ha registrato 12.272 nuovi casi di contagio da coronavirus in 24 ore, con il totale che ha raggiunto quota 716.481, il numero più alto di infezioni in Europa occidentale.

La regione di Madrid è l'epicentro del contagio, così come lo era stata nella primavera scorsa. Poiché le varie regioni in Spagna gestiscono autonomamente la sanità e le problematiche ad essa collegate, il Governo non può imporre a Madrid le misure che riterrebbe  necessarie per fermare il contagio. 

Per questo, sabato il ministro della Salute, Salvador Illa, dopo aver dichiarato che le attuali restrizioni non sono sufficienti, ha invitato le autorità madrilene ad agire con nuove misure.

La regione di Madrid conta circa un terzo di tutti i casi di contagio e delle morti in Spagna, arrivando a far registrare un totale di 746,2 nuovi casi ogni 100mila abitanti  negli ultimi 14 giorni, secondo quanto riportato da El Pais. 

Per ora, il governo regionale di Madrid non ha posto in lockdown l'intera area di Madrid, decidendo invece di chiudere solo alcune zone ritenute più a rischio. Da lunedì chi vi abita potr' lasciare la propria abitazione solo per andare a lavorare, per andare a scuola o per recarsi in farmacia o da un medico. I parchi pubblici saranno chiusi, le attività commerciali dovranno chiudere entro le 22 e non si potranno formare gruppi di più di 6 persone.

Ma il Governo, queste misure, che si focalizzano soprattutto sulle aree periferiche, non le giudica sufficienti per fermare l'attuale livello di diffusione del contagio.


Ma la Spagna non è certo l'unico Paese in cui si può parlare di seconda ondata, Francia e Gran Bretagna sono nelle stesse condizioni, con le prime proteste da pare di commercianti e negazionisti.

Anche il primo ministro olandese, Mark Rutte, ha fatto sapere al Paese che una seconda ondata nei Paesi Bassi è ormai inevitabile, dicendosi terribilmente preoccupato per l'andamento del contagio.

Polonia, Russia e Repubblica Ceca hanno registrato forti aumenti nel numero di nuovi casi, rispecchiando quella che in Europa è ormai un andamento diffuso a cui solo pochi Paesi, per il momento, sembrano riuscire a far fronte.