"Il Santo Padre è stato informato dell'uscita del rapporto dai vescovi francesi, che ha incontrato nei giorni scorsi durante le visite ad limina, e ne ha appreso con dolore il contenuto. Il suo pensiero va anzitutto alle vittime, con grande dispiacere, per le loro ferite, e gratitudine, per il loro coraggio nel denunciare, e alla Chiesa di Francia, perché, nella consapevolezza di questa terribile realtà, unita alla sofferenza del Signore per i suoi figli più vulnerabili, possa intraprendere una via di redenzione. Con la sua preghiera,  il Papa affida al Signore il Popolo di Dio in Francia, particolarmente le vittime, perché doni loro conforto e consolazione e con la giustizia possa giungere il miracolo della guarigione". 

Così il direttore della Sala stampa vaticana, Matteo Bruni, ha riassunto in una conferenza ai giornalisti ai giornalisti il dolore del Papa per quanto rivelato oggi nel Rapporto sugli abusi nella Chiesa di Francia alla luce dei dati raccolti in due anni e mezzo di indagine dalla Commissione indipendente sugli abusi sessuali su minori nella Chiesa francese che ha coinvolto 216.000 vittime di preti e religiosi cattolici dal 1950.

Come ha ricordato il presidente della Commissione, Jean-Marc Sauvé, la Chiesa cattolica, ha cercato a lungo di coprire questi casi (in particolare facendo del silenzio delle vittime una condizione per il risarcimento).  Sauvé ha chiesto adesso "un'azione vigorosa", compreso il riconoscimento degli atti passati, e misure preventive nella formazione e nel discernimento vocazionale.

Il rapporto contiene anche 45 raccomandazioni specifiche, tra cui un rafforzamento dei meccanismi di controllo interno, una migliore definizione del ruolo del vescovo per evitare che sia giudice e parte in causa, e un migliore coinvolgimento dei laici nel governo della Chiesa.

Éric de Moulins-Beaufort, arcivescovo di Reims e Presidente della Conferenza Episcopale( CEF), ha riconosciuto la portata "spaventosa" della violenza nella Chiesa. La voce delle vittime "ci sconvolge, ci travolge", ha riconosciuto, lodando in particolare la franchezza e le parole vere di François Devaux.

Il presidente della CEF ha promesso che i vescovi si prenderanno il tempo necessario per studiare il rapporto e trarne le conseguenze, in particolare durante la loro assemblea plenaria di novembre.