Esteri

Ofelia, crea pochi danni in Irlanda e Gran Bretagna, ma distrugge con il fuoco Portogallo e nord della Spagna, causando decine di vittime

Mentre il servizio meteo della Gran Bretagna non ha diramato alcuna allerta per martedì, il passaggio della tempesta tropicale Ofelia sull'Irlanda ha causato molti disagi e qualche danno, oltre un contributo di vittime - per il momento solo tre - che forse poteva essere evitato.

Sono 200mila, nell'isola, le persone senza corrente elettrica, 300mila quelle che - almeno fino a martedì - non avranno acqua, 150mila quelle che non potranno utilizzare internet, smartphone e telefono. A questi vanno aggiunti alcuni allagamanti, alberi caduti, case danneggiate, tetti scoperchiati... Una situazione non certo piacevole, ma niente di estremamente drammatico come invece avrebbe potuto far supporre il passaggio di un "quasi uragano",  dopo quanto avvenuto nelle scorse settimane in America centrale e nel sud degli Stati Uniti.


Ma la vera emergenza causata da Ofelia si è avuta in Portogallo e nel nord della Spagna che hanno risentito solo in parte dei venti causati dall'uragano, così ancora classificato tale quando è passato a lato della penisola iberica.

Ma tali venti sono stati più che sufficienti per trasformare, in quelle regioni, piccoli incendi in vere e proprie tempeste di fuoco che hanno letteralmente devastato Portogallo, Asturie e Galizia.

Nel solo Portogallo l'ultimo bilanco parlava di 37 morti e 71 feriti causati da ben 247 incendi registrati soprattutto nel centro e nel nord del Paese che, nella giornata di martedì, sono stati quasi completamente spenti o messi sotto controllo, ad esclusione di una ventina che dovrebbero essere circoscritti nelle prossime ore.

In Spagna, nelle Asturie e a Castiglia e Leon, gli incendi sono stati spenti quasi del tutto. Solo in Galizia ne rimangono una cinquantina ancora attivi, ma in zone che al momento non interessano centri urbani.

Come già sta avvenendo in California dove gli incendi hanno distrutto oltre alla vegetazione, case ed impianti di produzione, la popolazione è stata consigliata di non stare all'aperto per evitare di respirare le polveri disperse nell'aria che possono contenere metalli e sostanze tossiche.

Autore Matteo Pani
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