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Notizie calcistiche del 30-03-2024


Gudmundsson segna ancora, ma il Genoa si ferma: col Frosinone è 1-1

Finisce in parità la sfida del "Ferraris" fra Genoa e Frosinone. Un 1-1 che serve molto di più alla squadra allenata da Eusebio Di Francesco che compie un piccolo passo in avanti nella lotta per non retrocedere. A decidere il match un gol di Reinier che ha risposto al calcio di rigore di Gudmundsson.


Al Torino basta Sanabria. 1-0 al Monza e sorpasso: il Napoli è a un passo

Vittoria importantissima, nella corsa alla qualificazione per le prossime coppe europee, per il Torino, che grazie a un calcio di rigore trasformato da Antonio Sanabria al 69' ha battuto il Monza e ha operato il sorpasso in classifica, in attesa delle altre gare della trentesima giornata. Primo tempo piacevole, giocato a buoni ritmi con occasioni sia da una parte che dall'altra. La più importante è capitata sui piedi di Colpani, che ha sfiorato il la rete, ma il suo tiro è stato deviato in angolo con il tacco da Ricci.


Tudor vince all'esordio: battuta 1-0 la Juve all'ultimo respiro

Termina sul risultato di 1-0 la gara dell'Olimpico tra Lazio e Juventus, valida per la 30esima giornata di Serie A. Non poteva chiedere di meglio Igor Tudor per il suo esordio da allenatore sulla panchina biancoceleste. Vittoria meritata sugli uomini di Allegri quasi mai pericolosi, e tre punti pesantissimi in ottica Europa.

La rete decisiva viene segnata da Marusic proprio negli istanti finali del recupero: spunto dalla sinistra di Guendouzi che punta la difesa della Juventus e mette un cross a rientrare. Sul passaggio si avventa Marusic che sfila alla marcatura di Sekulov e di testa infila Szczesny.


Napoli, figuraccia al Maradona contro l’Atalanta: gli azzurri perdono 3-0 e dicono addio alla rimonta Champions

Figuraccia del Napoli al Maradona contro l’Atalanta. La squadra di Calzona è praticamente inesistente e si consegna all’avversario. L’orchestra di Gasperini vince in maniera perentoria con un 3-0 che si concretizza già nel primo tempo con le reti di Miranchuk e Scamacca. Calzona prova a cambiare qualcosa nella ripresa: escono gli inesistenti Traorè e Raspadori per Zielinski, tra i migliori, e Ngonge. Il Napoli ha qualche sussulto con Osimhen, ma resta in balia dell’Atalanta che segna il 3-0 nel finale con Koopmeiners. Il pubblico contesta: “Meritiamo rispetto”. Ed ancora: “Andate a lavorare”. I fischi sono pesanti, il Napoli dice addio alle residue speranze di rimonta Champions.

NAPOLI (4-3-3): Meret; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus, Rui; Anguissa (30’ st Simeone), Lobotka, Traorè (1’ st Zielinski); Politano (22’ st Lindstrom), Osimhen, Raspadori (1’ st Ngonge). All. Calzona.

ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi;Scalvini (26’ st Toloi), Hein, Kolasinac (21’ st Djimsiti); Hateboer, De Roon, Ederson, Zappacosta (15’ st Ruggeri); Pasalic (15’ st Koopmeiners); Scamacca (15’ st Lookman), Miranchuk. All. Gasperini

ARBITRO: Pairetto

RETI: 26’ pt Miranchuk, 45’ pt Scamacca, 44’ st Koopmeiners

NOTE: ammoniti Osimhen, Kolasinac, Koopmeiners, Di Lorenzo. Angoli 8 -5. Spettatori 50mila circa. Recupero 2’ pt, 5’ st


Calzona: “La Champions è lontana, il resto dell’Europa è ancora in gioco, ma dobbiamo vincere. Il Napoli è poco solido”

Francesco Calzona parla dopo la sconfitta con l’Atalanta:

“La contestazione? Quando perdi in casa, ci sta. I tifosi finora non lo hanno mai fatto, ma noi dobbiamo sopportare anche questa, è legittima. La vicenda Juan Jesus non ci ha condizionato. Ci manca solidità, siamo una squadra fragile quando non abbiamo la palla. Questo è il problema più grosso, non giochiamo da squadra, non riusciamo a giocare di reparto. Siamo sempre a rincorrer, questo non va bene. Con l’Inter siamo stati solidi, stavolta non c’è stato. L’Atalanta è forte fisicamente e tecnicamente. Non c’è mancanza di entusiasmo, questo non è vero. Fino al 90′ – nella confusione totale – abbiamo provato a creare, ma non siamo stati ordinati. Poi cambiando modulo diventiamo una squadra normale. Ci abbiamo provato fino all’ultimo minuto.

La sua assenza ha influito? Ho già parlato di questo, non credo proprio. Allenare una nazionale e un club è possibile solo in determinati momenti, altrimenti non è compatibile. Di solito si lavora soltanto sul piano fisico nei club durante le pause del campionato, è difficile fare tattica.

L’Europa? E’ chiaro che la Champions sia più lontana, dobbiamo essere onesti. Per quanto riguarda il resto siamo ancora in gioco, ma dobbiamo vincere ed essere solidi. Lo facciamo per troppo poco tempo. Dobbiamo trovare la forza per lottare ancora: se non ce l’abbiamo, la dobbiamo trovare. Serve rispetto per questa città, credo che ci sia orgoglio, ma dobbiamo fare di più e finire la stagione in maniera dignitosa, magari conquistando obiettivi parziali. Se non lo facciamo, è un fallimento”.

Autore Alessandro Lugli
Categoria Sport
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