Ciao Mirko sono lieto oggi di intervistarti in qualità di autore emergente. Ho avuto il piacere di leggere il tuo romanzo “La Forza di Crederci Ancora” che merita di essere approfondito insieme a te. Ho il piacere di farti alcune  domande che riguardano più da vicino la tua opera.

 Come nasce la tua idea di scrivere questo libro? Era da diverso tempo che volevo scrivere un libro che si ispirasse ad una storia realmente accaduta. “La Forza di Crederci Ancora” è una storia che accomuna tante vicende di vita quotidiana. Chiunque di noi si prefigge dei sogni, degli obbiettivi ma non sempre, purtroppo , si riesce a raggiungerli. La vita , molto spesso ci pone davanti realtà molto distanti da ciò che realmente vorremmo per noi. In occasione di un convegno, organizzato dal movimento carismatico cattolico, a Montecatini Terme sono rimasto colpito dalla storia di Marco e Sara. Le loro parole mi hanno spinto a prendere carta e penna e realizzare questo libro.

Pensi che essendo un libro ispirato ad una storia realmente accaduta susciti maggior interesse da parte del lettore?Credo di si. Ogni storia realmente accaduta , in qualche modo rapisce maggior attenzione da parte dei lettori. Molta gente si rispecchia in Marco e Sara. Le angosce , i sacrifici, le notti insonni , le paure, i dubbi, i litigi, le divisioni, sono pane quotidiano che vediamo ogni giorno ad ogni angolo della strada, negli occhi di una donna che possiamo incontrare sul posto di lavoro, la disperazione di chi ci è più vicino, un amico, un fratello o una sorella. Ognuno di noi che vive in una società frenetica come la nostra rincorre la propria felicità, i propri obbiettivi e le proprie aspirazioni in qualunque ambito, sentimentale , professionale etc..

Nel libro emerge un aspetto che sarà determinante per Marco e Sara, l’Ossessione che si rivelerà devastante per entrambe. Vuoi commentare di più questo aspetto?Diciamo che l’Ossessione insieme al Coraggio e alla Fede sono i veri protagonisti di questa opera. Un desiderio come quello di avere un figlio, una casa, una macchina nuova, un posto di lavoro etc…. si tramuta , come nel caso di Marco e Sara, in una vera e malata ossessione. Purtroppo cadere nell’ostinarsi a volere , a tutti i costi qualcosa si rivelerà devastante. L’ossessione è una macabra ombra buia che ti perseguita fino a portarti dentro un vortice vizioso e talvolta molto pericoloso. Ciò che era nato come un sano principio si trasforma in un vero incubo, come se non avere o meglio non riuscire a  possedere quella cosa , ci si sente terribilmente tagliati fuori, emarginati e ancor peggio non realizzati. Uno scrittore inglese diceva che la più grande realizzazione di un Uomo è quella di accettarsi per come è  ma soprattutto accettare ciò che la vita ci pone davanti. Ciò che invece il mondo vuole farci credere è che soltanto avendo una famiglia, una casa, un buon conto in banca, la casetta al mare, dei figli etc… l’uomo si sente realizzato e che se non è così non può considerarsi parte della società in cui vive. Come a dire che solo avendo cose materiali, come il potere e il successo, l’Uomo si riconosce Uomo. Il mio romanzo vuole dare una risposta a tutto questo. Il libro non è contro la famiglia, contro non avere figli e quant’altro , ma è riconoscere ogni cosa , che la vita ci mette davanti, come un dono e non perché ci è dovuto. “La Forza di Crederci Ancora” , vuole in qualche modo scendere più in profondità , testimoniando che i nostri desideri, i nostri sogni non devono renderci schiavi ma devono essere stimolo per credere che anche quando le cose non  vanno o procedono nella maniera totalmente opposta a quella che ci costruiamo in testa , esiste un Dio misericordioso che non abbandona e non si dimentica dei suoi figli ma gli viene incontro, disegnando cose che vanno al di là della nostra ragione umana.

Nel libro parli di Coraggio e di Fede , in che modo questi due aspetti si legano tra loro?Il Coraggio non è altro che la nostra speranza insita nel nostro essere. Ognuno di noi ha nel cuore una speranza. Ognuno di noi ha in cuor suo un obbiettivo da rincorrere. Il Coraggio non è altro che la voglia di vedere il nostro desiderio tramutarsi in realtà e vederlo realizzarsi giorno dopo giorno. Il Coraggio è un arma racchiusa nell’essere umano che in qualche modo lega con la Fede. Quest’ultima è quella piccola luce che viene offuscata continuamente da situazioni, da eventi di vita quotidiana ma è fondamentale per stimolare l’essere umano a vivere. La fede è qualcosa di sacro, di così prezioso che custodiamo dentro di noi che ci aiuta a sperare che quelle cose che nella nostra vita non vanno possono cambiare e trovare una nuova luce. La Fede è anche una buona chiave di lettura per spiegare certe cose che accadono nella nostra vita e non sempre riusciamo a darcene una spiegazione.

Nel libro assume un ruolo fondamentale che è il “Destino”. Ci piacerebbe capire più a fondo che cosa rappresenta per te il “Destino” e soprattutto che ruolo gioca nella vita di un uomo?Essendo una credente, credo fermamente che ogni cosa che accade nella nostra vita, non accada per caso. Ognuno di noi possiede il libero arbitrio. Molti pensano che l’Uomo stesso è padrone del proprio destino. Io credo che esiste il libero arbitrio e sono certo che le nostre scelte, in qualche modo determinano in modo significativo il corso del nostro vivere ma sono più che convinto che esiste anche un “Destino”che ha già scritto tante cose sul nostro conto. Il “Destino” lo identifico in una grande forza dove l’Uomo non può in nessun modo sottrarsi. Il “Destino” esercita un ruolo predominante nella vita di un uomo e spesso può cambiare la nostra stessa esistenza. Concludendo , in qualche posto,  esiste qualcosa che è già stato pensato e scritto per noi. La nostra mente umana è limitata ma quella di Dio no. Ciò che noi pensiamo può essere un bene per noi, per Dio no, perché lui guarda oltre ogni cosa. Ciò che per noi quella cosa può sembrare, almeno in apparenza, che possa condurci alla felicità o alla nostra realizzazione, per Dio, magari no, perché Lui sa ciò che è bene per noi.

Nel Libro e più specificamente nella voce narrante di Sara si cela un po’ del tuo autobiografismo?Diciamo che per chi mi conosce più da vicino , man mano che si scorrono le pagine , ci si accorge che c’è molto di me . Questa è stata una scelta fatta di proposito. In qualche modo , in alcuni tratti,  impersonifico molto il personaggio di Sara. La critica mi ha riferito che calarsi , in modo così introspettivo nei sentimenti e negli stati d’animo dei personaggi, faceva logicamente presupporre un coinvolgimento più diretto dell’autore. Sono felice di questo , perché dietro tutti i personaggi, in qualche modo c’è la mia anima che parla e s’intrinseca  con la storia di Sara e Marco. Riuscire a calarsi bene nei panni di Sara e degli altri personaggi significa parlare di me. Sono felice di essere riuscito nel mio intento, quello appunto di riuscire a parlare di me attraverso altre persone.

Credi che questo libro possa suscitare interesse soltanto per una cerchia ristretta di lettori o di un certo pubblico?Assolutamente no. Questa opera non è rivolta solo ad un pubblico ristretto ,che possa aver avuto lo stesso problema di Sara e di Marco, ma è aperto e rivolto a tutti. Il problema di Sara e Marco può essere uguale a quello di tanti altri, che ogni giorno lottano per raggiungere il proprio benessere e la propria felicità. Penso che lo scalino più difficile, per ognuno di noi, sia quello di riporre la nostra fiducia in qualcosa che è più grande di noi, avendo la saggezza di accettare gli ostacoli della vita , superandoli a testa alta avendo il giusto coraggio e la fede per crederci ancora.

Questo libro può definirsi una miscela di umanità e fede, come pensi possa trovare posto in un mondo ateo, consumistico e più dedito a costruire modelli materiali trasformandoli in idoli da seguire?Mi reputo una persona che cerca,nel suo piccolo, di andare controcorrente. Sono consapevole che nella società nella quale viviamo ci sono modelli che vengono visti come idoli indissolubili , fuori dai quali, si viene emarginati, ma credo anche che c’è tanta sete di verità e tanta voglia di sognare e vedere realizzarsi tanti buoni propositi che custodiamo dentro di noi. La vita ,come direbbe Forrest Gump: “ è una scatola di cioccolatini e non sai mai quello che ti capita”. Penso proprio che sia così, la vita a volte è strana e ci mette a dura prova, ma nello stesso tempo  ci regala cose che dopo averle finalmente raggiunte, ci si dimentica del sudore ,dei sacrifici perché si vieni ripagati di una gioia più grande , proprio quella che ritroviamo in Sara e Marco. Credo anche che , malgrado molti non lo dicano, c’è un briciolo di fede in ognuno di noi, che ci da la forza e il coraggio di andare avanti.

“Il Coraggio di Crederci Ancora” ha ricevuto proposte editoriali e quali mezzi hai utilizzato per pubblicarlo?Questo libro ha subito due fasi: la prima, quella del cosidetto”Self-Publishing, autore di me stesso, senza un editore, pubblicato attraverso dei canali, quali: Lulu.com, Ilmiolibro.net etc.. Infatti, inizialmente il mio libro era stato intitolato: “Il Coraggio di Crederci Ancora”, successivamente, in seconda battuta, è stato pubblicato dalla Mjm Editore di Milan, con un titolo diverso: “La Forza di Crederci Ancora”, per motivi burocratici ed editoriali. Il mio romanzo, devo dire, ha riscosso molto interesse da parte di amici, conoscenti ma anche da persone che non mi conoscono. Ho ricevuto diverse proposte editoriali sia da CE grandi come la Graus e anche da CE medio piccole. Naturalmente come ogni autore emergente la più grande soddisfazione sarebbe quella di vederlo presto pubblicato da un grande editore come “Rizzoli”. Sto valutando le varie proposte , ma il mio più grande traguardo è stato quello di riuscire a scrivere un libro, che possa aiutare tante persone, che come Marco e Sara ,sono stati provati duramente dalla vita. Ho venduto diverse copie e spero di venderne tante altre.

Il tuo romanzo ha partecipato a dei concorsi letterari e ha vinto dei premi?
In verità il mio romanzo ha partecipato a pochi concorsi letterari, perché ostacolato da due interventi subiti alla schiena, che in qualche modo, hanno rallentato il mio percorso letterario. Malgrado questo aspetto, “La Forza di Crederci Ancora” si è aggiudicato il 4° Posto, al Concorso Letterario di Narrativa “Premio Lalla Romano”. Ho avuto l’onore di essere premiato presso il Palco Falcone, alle Terme di Caracalla, in Roma, da Don Aniello Manganiello, prete anticamorra, 16 anni a Scampia, che con il suo libro “Gesù è più forte della Camorra” sostiene la sua associazione “Ultimi”.

Nel tuo libro assume un ruolo fondamentale anche l’Amore tra Sara e Marco, secondo te quanto il loro legame influenza l’arrivare a raggiungere la felicità?
Malgrado i litigi, malgrado le incomprensioni, le paure le angosce e il dolore, l’Amore tra Marco e Sara è qualcosa di grande, di immenso, di smisurabile. Il loro legame sembra diventare ancora più solido e più forte man mano che la Vita li pone davanti a scelte importanti. Il loro è un legame indivisibile, qualcosa di irrazionale che li spinge a credere che insieme e solo insieme possano raggiungere il loro sogno, quel sogno che porterà all’adozione di Gaia e alla nascita di Matteo. Credo che la storia di Marco e Sara sia una valida lezione per tutti , la chiave per arrivare a qualcosa è stare fermi, uniti, aggrappati alla fede e soprattutto legati da un amore vero e sincero.

Sotto il titolo del libro leggiamo “Molti credono di poter avere tutto, di pianificare tutto . Credono”. Che cosa intendi dire nello specifico?
E’ una frase forte, è un messaggio che in qualche modo colpisce. In realtà, nella vita di oggi, tutti, in qualche modo, credono di poter pianificare la propria esistenza, organizzando tutto in maniera sistematica, ma la vita ci fa capire che le cose non sempre funzionano a questo modo. Perché non siamo noi a tenere i fili ma qualcun altro, più grande di noi. Riabbracciandomi un po’ a ciò che ho detto prima, esiste qualcosa di più grande , un Destino, che ha pensato qualcos’altro per noi , qualcosa che non ci saremmo mai potuti sognare accadesse nella nostra vita, e quel qualcosa poi accade , ci spiazza sotto tutti i punti di vista , stravolge ogni nostro schema intellettuale, ma con il tempo ci rendiamo conto , che quel qualcosa che inizialmente poteva apparirci come un macigno, diventa acqua che disseta i nostri giorni.

 Concludendo come definiresti il tuo libro in poche parole , con una tua considerazione o più semplicemente con  un motto?Questo libro abbraccia tanti aspetti del nostro vivere quotidiano, racchiude più di un significato e in qualche modo può sembrare, per certi aspetti una lezione di vita. Ma se volessi più semplicemente con un motto dare un nome al significato del libro direi: “Felicità non è tutto ciò che desideri, ma desiderare tutto ciò che hai”.

 

Ringraziamenti...Ringrazio mia moglie, i miei familiari, amici, parenti e tutti coloro che mi sostengono in questa mia passione.