"Per tutta la mattina i giornalisti mi hanno scritto chiedendomi se è vero che Alexei abbia intenzione di tornare in Russia. Capisco il motivo della domanda, ma nonostante ciò è strano che qualcuno possa pensarla diversamente. Ancora una volta, confermo a tutti: non sono mai state prese in considerazione altre opzioni".

Questo è quanto ha dichiarato oggi Kira Yarmysh, portavoce di Alexei Nalvalny, in un post su Twitter:


Il post della Yarmysh segue quello pubblicato da Navalny sul proprio account Instragram in cui il dissidente russo ironizza sulle sue condizioni di salute dopo essersi fatto riprendere in una foto insieme alla famiglia.


"Ciao, sono Navalny. Mi siete mancati. Ancora non riesco ancora a fare quasi nulla, ma ieri sono riuscito a respirare da solo per tutto il giorno", ha scritto. "Non ho usato nessun aiuto extra, nemmeno una valvola in gola. Mi è piaciuto molto. È un processo Non ho usato nessun aiuto esterno, sottovalutato da molti. Consigliatissimo".

Navalny è ricoverato alla Charité di Berlino, una clinica universitaria di Berlino, per le conseguenze di un avvelenamento da Novichok, un agente nervino di uso militare prodotto in Russia al tempo dell'Urss, con cui probabilmente è stato "corretto" un tè da lui bevuto all'aeroporto di Tomsk il 20 agosto, poco prima di salire sull'aereo che lo doveva riportare a Mosca.

Il Cremlino ha sempre negato l'avvelenamento di Nalvalny e ancor di più che tale avvelenamento possa essere stato causato dal Novichok, peraltro già usato da agenti del GRU per avvelenare l'ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia a Salisbury, in Inghilterra, nel 2018. 

Il portavoce di Putin Dmitry Peskov, secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa Interfax, ha escluso in futuro la possibilità di un incontro tra Navalny e il presidente russo.