L'etica, nel linguaggio filosofico, viene identificata come dottrina o riflessione speculativa intorno al comportamento pratico dell’uomo, soprattutto in relazione a quale sia il vero bene e quali i mezzi atti a conseguirlo, quali siano i doveri morali verso sé stessi e verso gli altri, e quali i criteri per giudicare sulla moralità delle azioni umane (Treccani).

Ma il concetto di etica, in base alla vicenda del bonus da 600 euro, va rivisto, almeno secondo gli ultimi aggiornamenti che la logica della propaganda sovranista ci sta fornendo, in base alle quale quanto accaduto - il fatto che dei parlamentari, ed anche dei consiglieri regionali, abbiano richiesto e persino ottenuto il bonus da 600 euro destinato a quanti rimasti senza reddito a causa della Covid - sia da imputare al Governo che non ha imposto un qualche ostacolo all'accesso di tale beneficio, in funzione del reddito.

Pertanto, secondo i sovranisti e i media che li appoggiano, il concetto di etica finora conosciuto deve essere rivisto e i suoi confini debbono essere estesi fino al legalmente lecito o al legalmente dimostrabile come lecito. 

In base a tale interpretazione dell'etica, implicitamente, tutto diventa così consentito nel caso esista un qualche cavillo che permetta una pur vaga giustificazione legale al soddisfacimento delle necessità di un singolo.

Pertanto, paradossalmente, in base a tale logica, solo per fare qualche esempio, la donna potrebbe diventare un invito allo stupro, il bambino un invito alla pedofilia, la banca un invito alla rapina, il coltello un invito all'omicidio... e così via.

Insomma, tutto diventa lecito purché, naturalmente, si riesca a trovare una qualche giustificazione legale alla soddisfazione dei propri bisogni o desideri. Di conseguenza ciò comporta anche una rivisitazione di come debba interpretarsi la morale, visto che i principi etici vengono stravolti.

E tutto questo per giustificare tre leghisti che si sono intascati 600 euro!


Adesso, però, veniamo alla cronaca delle ultime ore, in base alla quale la propaganda sovranista ha deciso di trovare un altro capro espiatorio per giustificare l'avidità di tre dei suoi rappresentanti: il presidente dell'Inps Tridico. Sarebbe stato lui a fornire la soffiata in relazione a quanto accaduto, per consentire poi ai 5 Stelle di usare la vicenda in campagna elettorale. 

Ammettiamo pure che ciò sia vero, ma perché allora non ipotizzare che se nessuno di quei parlamentari avesse richiesto quei soldi nulla sarebbe accaduto? Perché parlare di tutto e non del fatto in sé?

E sempre in base alla cronaca c'è da registrare che solo tre dei parlamentari hanno ottenuto il bonus richiesto, che il parlamentare dei 5 Stelle fa adesso parte del Gruppo misto, che Italia Viva ha assicurato che nessuno dei suoi rappresentanti in Parlamento ha ottenuto il bonus (anche se non è ben chiaro se però lo abbiano mai richiesto).

E sempre riguardo Italia Viva, il partito dei renziani ha minacciato querele a chiunque voglia coinvolgerlo nella vicenda, aggiungendo anche che l'Inps dovrebbe rendere pubblici i nomi dei parlamentari coinvolti. L'istituto previdenziale ha risposto di non poterlo fare per motivi legati alla privacy.


Ma la vicenda bonus riguarda anche politici delle amministrazioni locali e, tra questi, anche eletti ai consigli regionali, il cui stipendio non è tanto inferiore da quello dei loro colleghi alla Camera o al Senato. In base a quanto fa sapere l'Ansa, vi sono anche due consiglieri regionali della Lega e il vicepresidente della giunta del Veneto tra coloro che hanno chiesto il bonus autonomi all'Inps: "Si tratta dei consiglieri Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli e del vice presidente della giunta Gianluca Forcolin (Lega). Lo confermano fonti interne al Carroccio veneto. A presentare la domanda per il bonus, non concesso peraltro, per Forcolin, sarebbe stata, sulla base delle sue dichiarazioni, la sua socia. Barbisan ha invece ottenuto il bonus,ma ha prodotto documenti che attestano che ha immediatamente devoluto la somma in beneficenza".

Ed anche oggi, le pagine social di Matteo Salvini ignorano la vicenda.