Cronaca

Taxi fermi in tutta Italia per dire no a liberalizzazione selvaggia e concorrenza sleale

23 marzo, sciopero dei taxi. Le macchine bianche si sono fermate in tutta Italia garantendo il servizio solo alle fasce deboli. A parte alcuni momenti di tensione nella capitale, non sono stati registrati tafferugli o violenze.

Lo sciopero è stato confermato il 22 marzo nonostante l'estremo tentativo di scongiurarlo con un incontro al ministero dei Trasporti dove il governo ha messo sul tavolo una bozza di decreto contenente alcune misure per dare delle garanzie alla categoria, contro il problema della concorrenza sleale di Uber e dei servizi a noleggio.

A Milano, i tassisti si sono riuniti in assemblea nei pressi della Stazione Centrale e in piazza Luigi di Savoia con uno striscione su cui è scritto "Governo abusivo spacciatore di abusivi".

A Roma è stato organizzato un corteo dal Colosseo a piazza Venezia, percorrendo via dei Fori Imperiali. A guidarlo un gruppo di lavoratrici donne che tengono uno striscione su cui è scritto "Le tassiste informano. Rispetto, dignità, lavoro, legalità".

Massicce le adesioni in tutto il paese, e così anche a Napoli con circa 600 tassisti che hanno organizzato un corteo da Porta Capuana fino alla sede della Prefettura in Piazza Plebiscito. Il corteo è guidato da alcuni taxi e seguito, a piedi, dai tassisti.

Autore Ugo Longhi
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