Qualche ritocchino qua e là e tutto è ritornato come prima, anzi peggio di prima. In una democrazia parlamentare è stato delegittimato un governo eletto dai cittadini, con una procedura estremamente discutibile attivata dal garante della Costituzione, il nostro Presidente della Repubblica che si è prestato ad instaurare un esecutivo guidato da un ex dirigente della BCE affiancato da ministri scelti di fatto dal sistema e imposti ad una collettività passiva. I due governi a guida Conte erano nati morti perché sia la Lega che il PD erano alleati “infedeli” e hanno operato per distruggere il M5S e soprattutto screditare Conte che si stava rivelando un leader capace e naturalmente antisistema per il sol fatto che dopo settant’anni venivano alla luce delle buone riforme, conformi allo spirito costituzionale, che rendevano giustizia ai lavoratori, alle fasce deboli dei cittadini e limitavano la famelicità dell’imprenditoria “da asporto all’estero” sia dei capitali che della produzione.
Proprio ieri pomeriggio mi è capitato per caso di ascoltare un intervento della signora Meloni che oltre a difendere la casta dei notai ribadiva che il RDC era un metadone che non risolveva il problema del lavoro. Nel frattempo il governo dei migliori, M5S inclusi, è riuscito a storpiare una parte essenziale di tale istituzione, ai centri regionali per il lavoro sono stati affiancati i centri privati, un doppione che sarà alimentato con denaro pubblico e serve per disattivare e screditare i centri pubblici che sicuramente non riusciranno a offrire alcun posto di lavoro. Questa esuberante signora non conosce cosa significa essere sfruttati ma ha ottimi rapporti con chi pratica lo sfruttamento, non può certo negare che il suo partito abbia sempre curato gli interessi dei “datori” che di rimando la sostengono molto generosamente. Chi lavorando riceve il giusto trattamento non va a chiedere il RDC perché non ne ha bisogno, i centri per l’impiego e questa forma di sovvenzione è diretta ai giovani che appartengono alle classi più disagiate, che per loro sfortuna non hanno potuto accedere alle scuole superiori o all’università e non dispongono delle “conoscenze” giuste; sostiene coloro che pur avendo un alto grado di istruzione non trovano un varco per accedere a incarichi di lavoro soddisfacenti perché non appartengono all’élite; sostiene quelle persone alle quali non viene permesso di creare un’attività autonoma perché la criminalità istituzionale locale domina incontrastata il territorio e il “mercato del lavoro”: nessuno ha il coraggio di dire che questo sistema mafioso controlla tutto il mercato del lavoro sia pubblico che privato per questo, non solo i giovani, ma anche una schiera di capi famiglia che sono stati licenziati devono accettare paghe da fame e orari disumani quando la grande distribuzione che domina il mercato aumenta liberamente i prezzi dei generi alimentari e ne abbassa il livello di qualità per aumentare il suo profitto e vanificare gli aiuti che lo Stato corrisponde alle fasce povere della popolazione; quando gli affitti delle abitazioni equivalgono ad una rata di un mutuo; quando devi viaggiare per ore per raggiungere il posto di lavoro, tempo sottratto alla famiglia e alla qualità della vita; quando per uno stipendio devi morire di cancro perché il tuo datore non provvede a proteggere la tua salute; quando devi pagare le tue imposte e ti impongono di pagare anche quelle degli evasori; quando ti costringono a rivolgerti alla sanità privata quando già paghi quella pubblica perché per te non c’è mai posto e quando ti rivolgi alla sanità privata devi pagare la parcella ai medici che lavorano nell’ospedale pubblico dove ti hanno rifiutato la prestazione. Ci si potrebbero scrivere volumi sul malcostume che governa questo Paese.
Vi siete domandati perché i deputati e senatori del M5S sono stati definiti “gelatai”, populisti, giustizialisti, incompetenti, “scemi più scemi” e via dicendo? Nel Parlamento italiano sono stati eletti insegnanti, giornalisti, magistrati, medici, avvocati, commercialisti, ufficiali di alto grado delle varie forze armate, nobili, imprenditori che rappresentano solo una limitata porzione della popolazione mentre manca la rappresentanza di chi lavora e paga il debito pubblico, quella che se perde il lavoro va ad ingrassare le file degli utenti delle mense della Caritas, manca la rappresentanza dell’80% della “volontà popolare” tenuta debitamente fuori dalla porta perché è brutta, sporca e ignorante.
Attualmente sono stati eletti parlamentari 132 avvocati: 85 deputati, 47 senatori; al secondo posto troviamo gli imprenditori con 116 eletti; 90 tra insegnati e docenti universitari; 44 giornalisti e 31 medici per un totale di 413 individui “prestati alla politica” non certo per curare gli interessi di quell’80% che rappresentano milioni di esseri umani. In particolare gli avvocati e gli ex avvocati rappresentano il 71% dei componenti della Commissione Giustizia del Senato e il 57% della Commissione Giustizia della Camera e nessuno pensa di sollevare il problema del conflitto d’interessi.
Manca la rappresentanza del mondo del lavoro, quello che regge l’impalcatura economica dello Stato che la signora Meloni, il signor Salvini, il signor Letta e il “Migliore dei migliori” con la sua corte di sapienti non conoscono né tantomeno praticano o ne curano i legittimi interessi (Bersani pubblicamente li ha definiti “quelli che non contano”): quell’80% rappresenta gli artigiani, gli operai, i commercianti, i contadini, le casalinghe, gli impiegati, i lavoratori precari, anche i diseredati hanno diritto ad essere rappresentati in un sistema veramente democratico.
Un’altra verità scomoda è la gravissima responsabilità che ricade su coloro che si sono prostituiti per un posto di lavoro o per la carriera senza merito a danno di altri sicuramente più meritevoli: per costruire abusivamente; per rubare impunemente; per lavorare indisturbatamente al nero; per sfruttare i deboli; per ottenere favori e risorse a danno della collettività perché finora hanno votato e in futuro voteranno fedelmente per far eleggere al Parlamento individui estranei alla realtà del Paese e disinteressati a risolvere i problemi che riguardano milioni di cittadini.
L’esperienza di governo a trazione 5S ha disvelato molti aspetti degradanti della politica, le pagliacciate organizzate per far cadere i due esecutivi hanno dimostrato che la volontà popolare non conta nulla se non soddisfa il modello partitocratico. “Saranno le banche ad insegnare a votare agli italiani” invece senza votare ci siamo ritrovati un ex “dirigente di banca” come capo di governo, peggio di così non ci poteva andare in tutti i sensi.
I sondaggi pongono Fratelli d’Italia al vertice del “gradimento elettorale”, Lega e PD si equivalgono tallonati dal M5S ma i sondaggisti sottacciono che il partito degli astensionisti rappresenta la maggioranza assoluta e se continua questo andazzo, arriverà al 90%, questo dimostra che ormai i cittadini rifiutano apertamente l’oligarchia partitocratica perché hanno capito quanto sia pericolosa per la vita sociale ed economica del Paese ma purtroppo sono incapaci di organizzarsi e attuare una sana e costruttiva reazione a tale malcostume sul territorio e all’interno delle istituzioni per riappropriarsi degli spazzi che gli sono stati indebitamente sottratti dalla criminalità istituzionale e mafiosa.
Il M5S è stato un fenomeno di costume scaturito dagli spettacoli di un comico che ha pensato di sfruttarlo elettoralmente, da come stanno andando le cose personalmente non riesco a capire per quali fini. Il boom elettorale dei 5S è stato determinato dal un voto di protesta che purtroppo non è stato sufficiente per raggiungere la maggioranza assoluta, a mio avviso, condizione essenziale per la sopravvivenza di un governo antisistema. Hanno comunque potuto realizzare qualche riforma solo perché hanno avuto la fortuna di scegliere una persona come l’ex premier Conte che sul campo si è rivelato la carta vincente. In Italia non si può sopravvivere a lungo camminando sopra le sabbie mobili di un micidiale organismo di potere formato da comitati d’affari fascio-mafiosi efficienti, infidi e ben radicati sul territorio che vivono e si nutrono di risorse pubbliche.
I vertici del M5S non hanno capito che né con il “Vaffa Day” né diventando ministri si risolvono i problemi, occorrono molte persone che hanno il “dono” di parlare poco e realizzare le riforme sociali, economiche e politiche per far nascere e sviluppare una reale democrazia che permetta a tutti i cittadini di avere la giusta collocazione in base alle loro effettive capacità. Il vero problema è rinnovare e sostituire la classe dirigente e politica attuale perché fa acqua da tutte le parti: rappresenta un autentico peso morto che sta schiacciando tutto e tutti.
Ho seguito con molto interesse l’attività di governo dell’ormai ex premier Conte, con il tempo ha dimostrato di essere un leader antisistema “naturale”, di avere una coscienza civile, senso dello Stato, spirito di servizio e un’innata capacità di tradurre in atti concreti le riforme necessarie per dare inizio finalmente ad una stagione di autentica democrazia. È la sua naturale essenza democratica e costituzionalista che non lo rende gradito ai partiti, il suo stare a sinistra non ha nulla a che vedere con il PD e i vari partitini che galleggiano a bordo di scialuppe di salvataggio mantenuti con denaro pubblico. Come cornice a tale disarmante quadro vi è una buona parte di cittadini opportunisti, privi di coscienza civile che per decenni si sono venduti per un caffè, ma c’è anche una parte sana che ha combattuto e perso molte battaglie perché lasciata sola che va cercata e valorizzata.
L’ex premier Conte è una persona onesta e capace che va valorizzato ma, e lo dico con molto dispiacere, credo che l’essersi assunto il gravoso incarico di strutturare il M5S non andrà a buon fine perché il tessuto della creatura di Grillo presenta troppe contraddizioni e sta dimostrando di non essere capace di far valere il suo peso politico: come mai sono state azzerate tutte le buone riforme realizzate dai due governi precedenti? Grillo pilotando le sue creature ha permesso al governo Draghi di distruggere tutto il buono che è stato fatto: questo Paese non ha bisogno di altri pupari e di altre marionette per questo tutti i cittadini motivati e idealisti sono chiamati a collaborare con onestà, rettitudine, impegno e senso di responsabilità alla costruzione di una vera democrazia. Occorre compiere un vero e proprio miracolo attraverso un idealismo costruttivo.