Il testo del D.D.L. Bilancio 2019 prevede per il Ministero della Difesa, al comma 163-sexies, l'assunzione straordinaria di 294 professionalità tecniche nel triennio 2019-2021 a favore di Arsenali e Stabilimenti Militari che si traduce in 98 assunzioni all'anno (10 area terza F1 e 88 area seconda F2) da spalmare su tutto il territorio nazionale.
È lecito attendersi che sulla realtà spezzina questo si tradurrà, nella migliore delle ipotesi, in una dozzina di assunzioni all'anno, un risultato ben diverso da quelle che erano le promesse ventilate ossia di oltre 1450 assunzioni straordinarie nel triennio.
L'ulteriore presa in giro è la motivazione contenuta nel comma 163-sexies che recita: "al fine di assicurare la funzionalità e l'efficienza dell'area produttiva industriale, in particolare degli arsenali e degli stabilimenti militari, nonché per potenziare il sistema sinergico…"
Per non cadere in facili entusiasmi, pur accogliendo con favore lo sblocco delle assunzioni, vale la pena di ricordare che negli ultimi 20 anni si è registrato una calo spaventoso di personale con oltre 1000 pensionamenti non rimpiazzati e che la diminuzione delle risorse umane è stata solo in parte attenuata dal transito di militari ad impiego civile, personale che cambia status per effetto dell'art. 930 del D.lgs. n° 66 del 15 Marzo 2016.
La realtà è che è stata esclusivamente l'immissione di detto personale che ha permesso in questi ultimi anni di trasmettere, seppur parzialmente, il know-how da parte dei dipendenti prossimi alla pensione e, considerata l'età media nonché le previsioni di pensionamento nel prossimo triennio, non saranno certo assunzioni che si contano sulle dita di una mano a risolvere il problema.
Noi crediamo che le assunzioni siano un aspetto fondamentale che deve però calarsi all'interno di scelte strategiche che possano garantire la presenza di una realtà, quella della Marina Militare, di primaria importanza per il nostro territorio e che quindi sia imprescindibile avviare una discussione sia in ambito cittadino che fra i lavoratori della Difesa a proposito delle problematiche connesse al futuro dell'Arsenale spezzino e della Base Navale, in un momento delicato e di forti cambiamenti sia dal punto di vista politico sia in conseguenza di tematiche di ambito nazionale che investono il Ministero della Difesa.
Le soluzioni e le idee, come Flp Difesa, che in questi anni abbiamo posto sul tavolo di confronto e all'attenzione dei diversi e svariati interlocutori avevano lo scopo di individuare, a fianco dei compiti istituzionali, altre idee che potessero dare respiro in un periodo, anche troppo lungo, di contrazione economica nazionale. Da qui le nostre proposte circa la costituzione di un Centro Interregionale di Formazione del personale (civile e militare della Difesa) utilizzando e potenziando le strutture di formazione esistenti, oppure all'utilizzo degli spazi interni alla Base Navale per la costituzione di una Piattaforma Logistico operativa della protezione civile che intervenisse nella parte Nord Ovest del territorio italiano in relazione ai possibili eventi calamitosi, infine il turismo militare, che sia Francia che in Inghilterra e nelle Basi Navali degli Stati Uniti ha avuto un grande successo.
Parallelamente abbiamo fortemente avversato la scelta di costituire un Polo delle demolizioni navali proprio al centro della nostra città, richiedendo con forza, invece, che a La Spezia venissero destinate le nuove unità navali per lo svolgimento delle manutenzioni di alto livello tecnico-scientifico.
Con la stessa forza e determinazione, Flp Difesa, ha ribadito più volte che L'Arsenale ha una enorme potenzialità, infatti, oltre a possedere dotazioni infrastrutturali straordinarie (bacini, officine, macchinari, spazi, ecc.), ha al suo interno dipendenti con competenze e professionalità importanti, talvolta uniche nel loro ambito eche stanno via via scomparendo, che andrebbero affiancati da nuovi assunti allo scopo di tramandare conoscenze preziose.
Noi dal canto nostro abbiamo intenzione di continuare la nostra battaglia, chiedendo investimenti di idee e di persone.
Ciò che chiediamo a gran voce è che venga istituita una "ROAD MAP ARSENALE" fatta di incontri tra le parti sociali interessate, la politica locale e nazionale, il Ministro della Difesa egli Stati Maggiori, eil cui obiettivo sia quello di stabilire un nuovo modello di progetto strategico per la Base Navale che valorizzi esperienze, competenze e maestranze degli stessi Arsenali militari, dei centri di ricerca, delle Università, del Distretto Ligure delle Tecnologie Marine, e dei dipartimenti tecnologici della Marina Militare, come il Cssn, Cisam e Cima.
Vogliamo cogliere l'occasione per inviare migliori Auguri di Natale e di Buone feste alla città e a tutti voi Dipendenti Civili della Difesa!