"... li hanno mandati via per i loro meriti e hanno messo al loro posto l'esatta antitesi, che è un figlio di papà, un curriculum ambulante, uno che visto che ha fatto bene il banchiere europeo ci hanno raccontato che quindi è competente anche in materia di sanità, di giustizia, di vaccini eccetera. Mentre, mi dispiace dirlo, non capisce un c... né di giustizia né di sociale né di sanità. Capisce di finanza, ma non esiste l'onniscienza e non ha neanche l'umiltà, perché a furia di leggere che è competente su tutti i rami dello scibile umano si è convinto di essere competente su tutto e quindi non chiede consiglio".

A suo modo Marco Travaglio, intervenendo alla festa di Articolo Uno a Bologna, ha dipinto il ritratto di Draghi, vi ha aggiunto la cornice e lo ha appeso al muro.

Oggettivamente, ciò che ha detto Travaglio di Draghi è la semplice riproposizione della realtà dei fatti che ci ricorda, per l'ennesima volta, l'ipocrisia di chi, di volta in volta, rappresenti le massime istituzioni nel nostro Paese.

Prima Napolitano con Monti e adesso Mattarella con Draghi, all'Italia è stato imposto un banchiere che la governi. I rappresentanti dei partiti che rappresentano se stessi e non certo gli italiani dei collegi dove sono stati eletti (e anche questo è un paradosso che con la democrazia non ha niente a che vedere), pur di scaricare le responsabilità di governo su chicchessia in modo da dire alle prossime elezioni che se una cosa non ha funzionato è colpa di Draghi, sono ben felici della situazione attuale, perché sanno anche che poi potranno pure dire che di meglio non era possibile ottenere a causa dell'urgenza nell'approvare il Pnrr. Con Monti, l'urgenza era rappresentata dagli interessi sui titoli di Stato, che sono stati poi calmierati solo in seguito all'intervento della Bce.

In Italia c'è sempre un'urgenza che impedisce che vengano messe in pratica le regole della democrazia. Poi, se qualcuno lo fa notare, quel qualcuno diventa il bersaglio dei presunti responsabili che si ergono a difensori delle istituzioni, quando invece sono stati proprio loro a picconarle!

Ecco che cosa ha scritto Matteo Renzi su quanto detto da Travaglio:

"Mi colpisce come certi temi centrali nel libro siano attuali anche in queste ore. Qui trovate il pezzo su YouTube in cui parlo della violenza verbale di Marco Travaglio. Oggi questa violenza verbale si indirizza in modo squallido contro la famiglia di Mario Draghi, orfano da quando aveva 15 anni. La cosa squallida è che le parole di Travaglio sono state pronunciate alla festa del partito di Bersani e di Speranza e hanno ricevuto l'applauso scrosciante della platea di quel partito. È il segno che l'asse tra populismo e sinistra radicale si salda su un linguaggio di insulti e di offese, che noi abbiamo già sperimentato sulla nostra pelle e che adesso si abbatte su Mario Draghi. Solidarietà al Presidente del Consiglio e profonda vergogna per un giornalista che continua a indulgere come stile di vita. E che alcune testate, come La7, pagano profumatamente per esprimere questa cultura di odio verbale".

È divertente vedere come l'arruffapopolo di Rignano cucia insieme tutto ciò che gli sta sullo stomaco, anche in rapporto alla convenienza del momento: vendere il suo ultimo libro!

Poveretto! Tanta è l'acredine nei confronti di coloro che non lo incensano che il senatore fiorentino non disdegna neppure le brutte figure. Ma la moglie professoressa non gli ha spiegato che "figlio di papà" significa provenire da una famiglia agiata? Ma lui vuol far credere, forse a dei "minus habens", che sia un'offesa nei confronti di una persona che ha perso il padre quando aveva 15 anni! Ma come è possibile essere tanto meschini? 

E il fatto che delle persone abbiano applaudito uno che ricordava ciò che è avvenuto e sta avvenendo in Italia ad un evento organizzato da Articolo Uno sarebbe "il segno che l'asse tra populismo e sinistra radicale si salda su un linguaggio di insulti e di offese, che noi abbiamo già sperimentato sulla nostra pelle e che adesso si abbatte su Mario Draghi". 

Vittimismo e menzogna non sono però sufficienti a Renzi quando è possibile unirli con una bella tirata d'orecchie che stavolta ha indirizzato contro La7, colpevole di invitare Marco Travaglio nelle proprie trasmissioni di approfondimento giornalistico. 

Un personaggio come Renzi che fa il politico per svolgere al meglio la sua attività di lobbista nei confronti anche di Paesi stranieri (!!!) è di per sé un assurdo che in altre democrazie occidentali non sarebbe consentito (compresi gli Stati Uniti che lo stesso Renzi ci porta ad esempio), ma che poi si metta a fare la paternale agli altri che ricordano quale sia la realtà dei fatti in Italia è addirittura insostenibile.

E lo è ancor di più il fatto che ci siano dei mezzi d'informazione che si scandalizzino non tanto per le parole di Renzi, ma per quelle di Travaglio!



Crediti immagine: profilo social Matteo Renzi