Esteri

Al Cairo riprenderanno (inutilmente) i colloqui per il cessate il fuoco a Gaza

Alla vigilia della ripresa dei colloqui per il cessate il fuoco a Gaza che "dovrebbero" iniziare nel fine settimana al Cairo, da Washington si pretende di far credere che siano stati fatti dei passi avanti per promuovere l'accordo.

In una telefonata che ha avuto luogo un paio di giorni fa tra Biden e Netanyahu, il premier israeliano ha accettato di ritirare il proprio esercito da una sezione di un paio di chilometri del confine tra Egitto e Gaza, il cosiddetto Corridoio Filadelfia (Philadelphi Route), in corrispondenza del campo profughi di Tel al-Sultan vicino la zona costiera, dove molti rifugiati gazawi hanno trovato rifugio.

Citando tre funzionari israeliani, il sito di informazione Axios riporta che Netanyahu ha accettato di ritirare le truppe per far fare un passo avanti all'accordo. Dopo aver ricevuto "tale apertura", Biden ha accettato di sostenere la richiesta di Netanyahu che le truppe dell'IDF continuino a mantenere il controllo del resto del confine nella prima fase dell'accordo. È evidente che le capacità intellettuali del presidente americano stiano degradando ormai sempre più rapidamente.

Sempre in base a quanto riferito da Axios, Una volta che Biden ha accettato la posizione di Israele, il Cairo non ha avuto altra scelta che accettare di consegnare ad Hamas la nuova proposta che, ovviamente, Hamas non accetterà visto che non cambia di una virgola lo stravolgimento iniziale della proposta americana che non prevedeva alcuna presenza di militari israeliani al confine con l'Egitto.

Così, tra un paio di giorni, Stati Uniti e Israele diranno che Hamas, ancora una volta, è responsabile di aver rifiutato l'accordo. 

Nel frattempo si intensifica il conflitto a nord e non solo con il Libano, visto che, in queste ore, sembra che Israele abbia lanciato un attacco su una base militare nella Siria centro-occidentale, mentre in Galilea Hezbollah ha lanciato un centinaio di razzi. 

A Gaza, oltre a non interrompere la carneficina in corso, l'IDF ogni giorno emana nuovi ordini di evacuazione che stanno trasformando i disgraziatissimi palestinesi prigionieri nella Striscia in ambulanti che trascinano le loro miserie da una zona all'altra senza avere la benché minima garanzia di un rifugio sicuro, con  l'ansia che la prossima bomba del morale esercito dello Stato ebraico, gentilmente fornita dall'amministrazione Biden - Harris con il plauso del Congresso sotto il diretto controllo di Tel Aviv (tramite AIPAC), cada sulle loro teste.

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Esteri
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