"Abbiamo espresso al Presidente della Repubblica il sostegno al tentativo di dare vita a un nuovo Governo, con una nuova maggioranza politica.
Abbiamo riferito di avere accettato la proposta del M5S di indicare il nome del Presidente del Consiglio dei ministri.
Amiamo l’Italia e crediamo che valga la pena tentare questa esperienza.
Intendiamo mettere fine alla stagione dell’odio, del rancore e della paura.
C’è l’esigenza di costruire ora un governo di svolta per il nostro Paese".
Così il Partito Democratico ha riassunto le parole del proprio segretario Nicola Zingaretti con cui ha riassunto il contenuto di quanto la delegazione Pd ha espresso al presidente della Repubblica, Mattarella.
Alle 19, il capo politico del Movimento 5 stelle, terminato il colloquio con Mattarella, si è presentato davanti ai giornalisti dichiarando che c'è un accordo politico con il Partito Democratico per tentare di formare un governo che possa guidare il Paese.
Una scelta di responsabilità, quella indicata da Di Maio che ha dichiarato, riferendosi alla Lega: "Non scapperemo, noi, dalle promesse fatte dagli italiani".
E per quanto riguarda futuri incarichi istituzionali, Di Maio ha messo in campo tutta la paraculaggine possibile e immaginabile a cui poteva far ricorso.
Infatti, non ha detto che lui avrebbe rinunciato a futuri incarichi nel prossimo governo, ma ha dichiarato di aver declinato l'offerta della Lega che lo avrebbe voluto premier in una riedizione del Governo gialloverde.
Ma siccome a Di Maio interessa il meglio per il Paese e non per se stesso - così ha detto - per tale motivo, ha rinunciato all'incarico da premier oggi, così come vi aveva rinunciato un anno fa, sempre in base alle parole del capo politico grillino.
E per tale motivo, la delegazione 5 Stelle ha indicato al capo dello Stato il nome di Giuseppe Conte - per il quale Di Maio ha ricordato come se fosse una specie di medaglia il riconoscimento ricevuto da Trump - come presidente del Consiglio incaricato di formare il nuovo Governo che dovrà avere come stella polare un programma che veda al centro i cittadini e i loro problemi.
E chi farà parte del Governo? Il nodo o il mistero rimane. Di Maio, in conclusione al suo discorso, ha infatti dichiarato che se ne occuperanno a tempo debito lo stesso Conte ed il presidente della Repubblica. Prima i contenuti!
A conclusione del secondo giro di consultazioni rimane la dichiarazione finale di Mattarella con cui affiderà a Conte l'incarico di tentare di formare il nuovo esecutivo... di "svolta" dal "cambiamento".
Dichiarazione che è arrivata poco dopo le 20 con una breve nota in cui Mattarella ha comunicato di aver convocato Giuseppe Conte al Quirinale per le 9:30 di giovedì.