Angela Merkel è tornata a parlare in una intervista rilasciata al settimanale Spiegel spiegando come il fatto che il suo ruolo di cancelliere in scadenza di mandato abbia influito e molto sulla possibilità di fare pressione su Putin in relazione alla vicenda Ucraina.

Quello che conta per Putin ha detto la Merkel, è il potere. Dopo quattro mandati come cancelliere, nel 2021 la Merkel aveva annunciato pubblicamente che lei non si sarebbe ricandidata alle politiche e che avrebbe lasciato l'incarico non appena fosse entrato in carica il nuovo governo.

Per questo motivo Putin, che considera che il potere sia rappresentato da un singolo che opera motu proprio e non certo in rappresentanza di un governo e di un Parlamento, una Merkel a fine mandato era un politico di cui non preoccuparsi... per qualunque cosa avesse detto e/o fatto.

In base a ciò, la Merkel ha spiegato che, rispetto a quanto avvenuto al tempo con i colloqui di pace di Minsk, nel 2021 la possibilità di esercitare da parte sua una qualche sorta di influenza sul presidente russo per evitare l'invasione dell'Ucraina era pari a zero.

Nel frattempo, l'Ucraina è alle prese con la nuova strategia di guerra di Mosca che ha preso di mira le infrastrutture energetiche di tutto il Paese. Una strategia che in precedenza non poteva essere adottata, perché in estate sarebbe stata poco efficace e perché avrebbe dato agli ucraini il tempo di attrezzarsi con soluzioni alternative prima di affrontare i primi freddi. Invece, messa in opera con la neve e temperature vicine o sotto lo zero, l'efficacia di tale strategia è sicuramente maggiore.


Zelensky, però, è convinto che ciò non impedirà al suo esercito di continuare l'opera di liberazione, aggiungendo anche, in un'intervista al Financial Times, che sarebbe stato sicuramente favorevole, se qualcuno fosse stato disposto a offrire un modo per riconquistare la Crimea con metodi non militari.

Per Peskov, la dichiarazione del presidente Zelensky sul desiderio di Kiev di riconquistare la Crimea è fuori discussione, in base a quanto il portavoce del Cremlino ha detto venerdì ai media (fonte Tass).

"Per noi, questa non sarebbe altro che l'alienazione di un nostro territorio dalla Russia. Non potrebbe essere definita altrimenti.. ed è fuori discussione", aggiungendo che "tali speculazioni indicano ancora una volta l'impreparazione, la riluttanza e l'incapacità della parte ucraina di essere pronta a risolvere il problema con metodi non militari".

Peskov ha poi precisato che alcuni media avrebbero assolutamente travisato l'essenza della dichiarazione di Zelensky, interpretandola "quasi come la disponibilità di voler affrontare la questione non con mezzi militari, ma con colloqui di pace. Questa è un'interpretazione assolutamente sbagliata", ha detto Peskov.