Saranno 6,9 milioni, otto su dieci, gli studenti che da lunedì saranno costretti a seguire le lezioni tramite la didattica a distanza, in DaD, mentre fino a venerdì erano 5,7 milioni. I nuovi studenti in DAD sono concentrati in Lazio, Veneto e Piemonte. La variazione nella modalità di insegnamento riguarderà soprattutto per i bambini delle scuola dell’infanzia e quelli delle primarie, mentre solo in parte i ragazzi delle scuole medie inferiori e superiori.

Non si verificava dal lockdown del 2020 una chiusura così massiccia: 3 milioni e 50 mila alunni della scuola dell’infanzia e primaria, un milione e 350mila alunni delle medie, mentre 2 milioni e 500 mila studenti delle superiori saranno impegnati nella DaD.

In 16 regioni su 20 saranno chiuse quasi tutte le scuole. Le uniche Regioni con la scuola in presenza resteranno quelle di Calabria, Sicilia, Valle d’Aosta e Sardegna che, essendo in zona bianca sarà l’unica regione ad avere tutti o quasi gli studenti in presenza.

Non bisogna poi dimenticare che Numeri che potrebbero aumentare se i governatori regionali delle zone ancora in arancione disporranno la sospensione delle attività in presenza dove vi siano più di 250 contagi settimanali ogni 100mila abitanti (in quel caso, come già anticipato nella proiezione di Tuttoscuola della scorsa settimana, si arriverebbe a 9 alunni su 10 in DaD). Per ora Toscana e Liguria, pur avendo un indice superiore già dalla scorsa settimana, mantengono più della metà degli studenti in classe.

I dati sono stati forniti dalla rivista specializzata Tuttoscuola.