Blinken doveva andare in Israele per parlare di cessate il fuoco, invece con Netanyahu ha discusso di come continuare il genocidio e di come attaccare l'Iran
"Il primo ministro Benjamin Netanyahu, oggi, ha incontrato per circa due ore e mezza il segretario di Stato americano Antony Blinken. L'incontro è stato amichevole e produttivo; in seguito si è tenuto un incontro allargato, con la partecipazione dei vertici professionali di entrambe le parti.È stata sollevata la questione della minaccia iraniana, inclusa la necessità che entrambi i Paesi si uniscano contro di essa. Il Primo Ministro ha ringraziato il segretario di Stato americano per il sostegno degli Stati Uniti nella lotta contro l'asse del male e del terrorismo iraniano.Il primo ministro Netanyahu ha aggiornato il segretario di Stato Blinken sulle azioni delle IDF in Libano e sulla necessità di attuare un cambiamento diplomatico e di sicurezza nel nord che consenta a Israele di far tornare i suoi residenti nelle loro case in sicurezza.Il segretario di Stato americano ha espresso il profondo shock degli USA per il tentativo iraniano, tramite Hezbollah, di eliminare il primo ministro di Israele, e ha chiarito che si è trattato di un incidente eccezionalmente estremo. Il primo ministro ha ringraziato il segretario di Stato e ha affermato che si tratta di una questione drammaticamente significativa che non deve essere ignorata.Il primo ministro Netanyahu ha parlato anche con il segretario di Stato Blinken dei progressi nei combattimenti a Gaza contro l'organizzazione terroristica Hamas e degli enormi sforzi che Israele sta compiendo per riportare a casa tutti gli ostaggi.Le due parti hanno discusso la questione del quadro di governo a Gaza il giorno dopo la guerra. Il Primo Ministro ha sottolineato che l'eliminazione del leader di Hamas Yahya Sinwar avrà probabilmente un'influenza positiva sul ritorno degli ostaggi, sul raggiungimento di tutti gli obiettivi della guerra e sul giorno dopo la guerra".
Così l'ufficio del primo ministro israeliano ha riassunto il faccia a faccia che il criminale Benjamin Netanyahu ha avuto con il principale dei complici che hanno supportato e supportano il genocidio del popolo palestinese e di quello libanese.
Come si può facilmente notare, i due criminali (chi è complice in un crimine non è meno responsabile rispetto a chi lo commette), in base al rendiconto sopra riportato, non hanno parlato di cessate il fuoco a Gaza, ma solo di come Israele starebbe conducendo i propri massacri.
E in rapporto all'Iran, da notare sia il rinnovo implicito del via libera statunitense ad attaccare l'Iran, sia la dichiarazione "borderline" di Netanyahu in base alla quale Blinken si sarebbe bevuto la balla che sia stata Teheran a organizzare il tentativo di assassinare il premier israeliano... nonostante 'Iran abbia già ripetutamente smentito.
Ma lo Stato ebraico ha deciso di utilizzare l'ennesima falsa notizia per giustificare la nuova aggressione all'Iran e, probabilmente, anche la gravità di tale aggressione. Per tale motivo, oggi l'IDF ha ammesso per la prima volta, con tanto di foto, che la casa del premier israeliano è stata colpita e che ad esser centrata è stata la finestra della sua camera da letto, anche se l'immagine la mostra intatta seppur esternamente danneggiata.
Oggi Osama Hamdan, a capo delle relazioni internazionali di Hamas, ha parlato in conferenza stampa affermando che nel nord della Striscia di Gaza si assiste a "crimini sistematici che rientrano negli atti di genocidio, comprese le esecuzioni sul campo e l'uccisione deliberata di civili, l'arresto e l'evacuazione forzata con l'uso della forza e sotto il peso dei massacri, oltre a bombardamenti brutali, fame, assedi, attacchi agli ospedali e bombardamenti.Per il diciottesimo giorno consecutivo, le forze di occupazione continuano a rafforzare l'assedio imposto al governatorato settentrionale della Striscia di Gaza, in particolare a Jabalia e Beit Lahia, con l'obiettivo di sfollare e sterminare la nostra gente e creare una nuova realtà geografica e demografica, in base a quello che è diventato noto come il piano dei generali.L'IOF sta ignorando da diciotto giorni tutte le richieste e gli appelli internazionali che chiedono l'introduzione di carburante, cibo e medicine negli ospedali, e respinge anche le richieste di soccorrere coloro che sono intrappolati sotto le macerie, poiché i corpi dei martiri e dei feriti sono nelle strade, mentre vengono attaccate le ambulanze che cercano di portare soccorso.Questo ha causato la morte di centinaia di feriti, alla creazione di condizioni disumane e senza precedenti che minacciano la vita di migliaia di persone, 150.000 cittadini rimasti nelle loro case, destinati a una morte lenta.I corridoi che si estendono da nord a sud della Striscia di Gaza, che l'occupazione sostiene siano sicuri, si sono trasformati in una trappola per prendere di mira la nostra gente, comprese donne e bambini, per l'esecuzione sul campo, l'arresto o la tortura.In questo periodo sono stati più di 700 i martiri, senza contare quelli che sono sotto le macerie o che non possono essere raggiunti dalle ambulanze, e il numero è destinato ad aumentare, alla luce dell'escalation di ogni tipo di crimini da parte dell'esercito di occupazione... si contano circa 50 martiri nella Striscia di Gaza dall'alba di oggi.Il genocidio commesso dall'occupazione nella Striscia di Gaza di fronte al mondo è una vergogna per tutti coloro che rimangono silenziosi, negligenti e riluttanti ad agire per fermarlo.Il continuo silenzio dell'amministrazione americana e il sostegno di alcuni paesi occidentali all'occupazione con denaro e armi li rendono complici del crimine di genocidio contro il nostro popolo".
Osama Hamdan ha invitato la comunità internazionale e le sue istituzioni internazionali, guidate dal Consiglio di Sicurezza, dalla Corte Penale Internazionale e dalla Corte Internazionale di Giustizia a svolgere il loro compito e a tener fede alla propria responsabilità fermando il genocidio contro il popolo palestinese, perché è ormai indubitabile, per non mettere definitivamente in gioco la loro credibilità.
"L'amministrazione americana offre all'entità occupante un limite di tempo per commettere il crimine nelle sue forme peggiori senza conseguenze, il che aumenta la sua responsabilità e la sua piena collaborazione in questa guerra di aggressione e genocidio contro il nostro popolo... che continuerà ad essere saldo e risoluto nella propria terra e a resistere al nemico sionista fino a quando le sue richieste di fermare l'aggressione, completare il ritiro dalla Striscia di Gaza, rompere l'assedio, ricostruire e ottenere un serio accordo di scambio non saranno soddisfatte".
Hamdan ha invitato i paesi arabi e islamici ad assumersi le proprie responsabilità per frenare il terrorismo israeliano e i suoi piani di aggressione che non si fermeranno ai confini della Palestina:
"Questo perché l'incapacità araba e islamica di intraprendere azioni concrete e serie per fermare il massacro in corso contro il nostro popolo da un anno intero, nonostante il volume di dichiarazioni di condanna e denuncia rilasciate, ha incoraggiato il nemico sionista a continuare la sua guerra di aggressione, senza fermarsi.Che sia convocata una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, per una risoluzione internazionale per fermare l'aggressione e proteggere il nostro popolo dai massacri sionisti".
Osama Hamdan ha poi concluso la sua conferenza dicendo:
"Il mondo che si mostra impietosito quando menziona il crimine dell'Olocausto, che non ha visto, deve chiedersi, oggi, come porsi di fronte al nuovo Olocausto, che giornalmente vede protrarsi in diretta da oltre un anno".