Il Viminale tira dritto, puntando a riutilizzare caserme dismesse, edifici in località poco popolate, facilmente recintabili e sorvegliabili, non dalle forze armate, ma soltanto da quelle di polizia. L'intenzione è quella di individuare almeno 10 nuovi siti in aggiunta ai 10 già presenti in Italia, i quali hanno una capienza che va dai 50 ai 200 posti.Le regioni in cui ancora non c'è un CPR sono Valle d’Aosta, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Umbria, Toscana, Marche, Abruzzo, Molise, Campania e Calabria.
Questo è quanto scriveva ieri Libero, uno dei tanti fogliacci (intesi come media) della propaganda (post) fascista a supporto di quanto annunciato dalla "cara" leader per contenere, imprigionare, ingabbiare, incarcerare, quei migranti disgraziati che, incautamente e senza visto, abbiano il coraggio di arrivare in Italia... senza neppure esser bianchi e/o cristiani.
L'articolo di Libero è stato pubblicato per denunciare i perfidi amministratori "comunisti" che per primi avevano manifestato la loro contrarietà alla creazione di CPR nei loro territori. Ma oltre a Giani, anche Bonaccini ha detto che nella sua regione di centri di reclusione per migranti, questi sono i CPR che ha annunciato Meloni, non ne vuol sentir parlare. Ma ai due, si è aggiunto anche il (post) camerata Acquaroli che, oltre ad essere presidente della regione Marche, è anche un esponente dello stesso partito di Giorgia Meloni.
Quindi, già le prime nubi si addensano sul piano messo a punto dalla premier... piano che, in base alla descrizione sopra riassunta, appare già di per sé assurdo al di là dei primi ostacoli annunciati dalle regioni, tralasciando quelli dei comuni!
Infatti, se questi CPR si rendono necessari per contenere l'attuale flusso di arrivi, le dimensioni di cui parla Libero (riprendendo un articolo del Corriere) appaiono perlomeno ridicole rispetto alle esigenze. Mettiamo che ne vengano realizzati 20 con una capienza massima di 200 posti, il grado di accoglienza sarebbe limitato a 4mila persone. Ma se in Italia, fino ad oggi, di migranti nel solo 2023 ne sono sbarcati già130mila... di cosa stiamo parlando?
È evidente, pertanto, che quanto dichiarato e normato da Meloni con tanto di decreto nell'ultimo CdM è solo un provvedimento "fuffa" con cui far credere agli italiani (sprovveduti) che lei ha in pugno il controllo della situazione... quando, invece, la realtà dice ben altro. È vero, ci penseranno i tg Rai e Mediaset a far credere che tutto sia a posto, con l'ausilio dei talk dei vari, Vespa, Porro, ecc. cercando di nascondere la realtà, almeno fino a dopo le europee.
Purtroppo per Meloni, però, il suo alleato Salvini si è intestardito a non voler più interpretare il ruolo di paggio o cavalier servente di un governo a guida FdI e vuole sfruttare le europee come trampolino di lancio per ritornare a riprendersi il ruolo di guida della destra, non perché abbia un'idea di Paese da voler attuare che ritenga più efficace di quello che ha in mente Meloni, ma solo perché per lui la politica è come vincere il campionato di calcio.
A parte quest'ultima considerazione, quel che conta è che la campagna elettorale per le europee sta già mettendo in crisi il governo. Ecco come ha concluso oggi Salvini il suo intervento nel "question time" alla Camera in risposta ad una richiesta di una sua deputata che lo interrogava sulle "iniziative bilaterali e in ambito europeo in relazione a provvedimenti del Governo austriaco che hanno limitato il transito dei trasportatori italiani verso l'Austria e attraverso il relativo territorio":
"Gli uffici del mio Ministero, insieme a Palazzo Chigi, stanno lavorando alla predisposizione del dossier; questa attività è generalmente compito della Commissione, tuttavia la Presidente von der Leyen non ha firmato l'avvio della procedura e, a questo punto, confidiamo nella giustizia della Corte europea. Non si può pontificare a spese dell'Italia, cercando accoglienza e integrazione a Lampedusa, blindando il confine del Brennero. Questo Governo porrà fine a questa vergogna".
Il Governo di cui lui fa parte è guidato da una premier che della visita della von der Leyen a Lampedusa ha detto tutt'altro, etichettandola come un successo dell'esecutivo e ringraziando la presidente della Commissione Ue per la sua presenza.
Per i media del (post) fascismo, visto l'andazzo, è consigliabile fin d'ora che scelgano il loro capetto di riferimento di cui vorranno esser portavoce, perché, se Meloni e Salvini hanno iniziato a prendersi a randellate a nove mesi dalle elezioni europee, con una legge di bilancio in cui nessuno potrà premiare il proprio elettorato, è logicamente molto probabile che, nonostante tutto, l'attuale esecutivo non possa durare a lungo.