Contrordine. La frase "Trieste Running Festival dice no agli atleti africani" contiene un errore di stampa e pertanto va letta: "Trieste Running Festival non dice no agli atleti africani".

Così Guareschi avrebbe riassunto quanto accaduto in relazione alla prossima edizione del Trieste Running Festival dove, secondo quanto detto dal "Project Manager" dell'evento, Fabio Carini in fase di presentazione quest'anno avrebbero dovuto essere ammessi "soltanto atleti europei" per evitare lo "sfruttamento" di atleti africani.

Con la scusa di fare un favore agli atleti africani, gli organizzatori dell'evento, guarda caso leghisti, avevano deciso di non farli partecipare. Più o meno seguendo i principi logici - si fa per dire - del segretario della Lega che si adopera perché alcuni migranti affoghino nel Mediterraneo perché servano di esempio a chi in futuro volesse tentarne la traversata.

La scelta razzista di Carini e soci non è passata inosservata, tanto da venir ricoperti di insulti social per l'intera giornata. Probabilmente, dopo che neppure le capriole eristiche della comunicazione leghista sono riuscite a trovare una scusa plausibile ad una scelta di chiaro stampo razzista, per evitare ulteriori problemi d'immagine, il project manager Fabio Carini è stato invitato a rimangiarsi tutto quanto aveva sostenuto qualche ora prima.

"Ho sollevato un problema che esiste – ha detto Carini – e che per ipocrisia viene spesso ignorato dagli organizzatori di eventi di running: lo sfruttamento di atleti africani da parte di procuratori che si arricchiscono alle loro spalle.

Riconosco che avremmo dovuto sollevare il problema in tempi e modi diversi ed è quello che faremo. Sono dispiaciuto per le reazioni che questa scelta ha sollevato, mi scuso con coloro che si sono onestamente sentiti offesi ma certamente non condivido le strumentalizzazioni politiche che sono state fatte.

Per questo voglio annunciare che, dopo avere lanciato una provocazione che ha colto nel segno, richiamando grande attenzione su un tema etico fondamentale, contrariamente a quanto comunicato ieri, inviteremo anche atleti africani, come abbiamo fatto con quelli europei, lavorando con quei procuratori che siano in grado di garantire e certificare un comportamento trasparente e tracciabile.

La mezza maratona di Trieste – ha concluso Carini - è aperta a chiunque, e comprendo che non è attraverso l’esclusione che la questione da me sollevata possa essere degnamente affrontata. Certamente continuerò la mia battaglia contro uno sfruttamento che ritengo inaccettabile e scandaloso e ringrazio gli esponenti di Governo che hanno voluto riconoscere l’esistenza del tema".