Un fantasma si aggira attraverso la storia dell’Italia del dopoguerra: è il “Fantasma dei fatti” per parafrasare il titolo dell’ultimo volume pubblicato da Bruno Arpaia per i tipi di Guanda. 

Leggendo il libro, difficilmente catalogabile come thriller, spy story, saggio e/o metaromanzo, bisogna tenere a mente che l’autore, Bruno Arpaia è anche un apprezzato traduttore di letteratura ispano-americana: da Paco Ignacio Taibo II a Carlos Fuentes, da Alfredo Bryce Echenique, a Fernando Aramburu e a Guillermo Arriaga. E l’arte della traduzione ha sempre molto da offrire allo scrittore.

I fantasmi dei fatti italiani che attraversano, con cadenza cinematografica, le pagine del libro sono, tra gli altri: la morte di Mario Tchou, uomo di punta della Olivetti, il caso Mattei, le elezioni del 1948, il caso Ippolito ed il fallimento del nucleare in Italia, il caso Marotta ed il tracollo della ricerca di punta in campo sanitario – a tale riguardo lo scrittore scrive: “Come dopo la morte di Mario Tchou, come nel caso Mattei, come nel caso Ippolito, l’attività dell’ISS si ferma, gli scienziati se ne vanno, i loro team vengono smantellati: l’Italia è fuori dalla ricerca scientifica avanzata in campo farmaceutico e biochimico”.

Spie e controspie, fiumi di dollari e petrolio, fanno in modo che “Nel giro di soli due o tre anni, ogni tentativo di autonomia scientifica ed energetica dell’Italia è stato frustrato. Genetica, biologia molecolare, elettronica, fisica nucleare: tutto azzerato a vantaggio di altri, di paesi più potenti”.

Il personaggio inquietante che sembra trasparire come uno spettro inafferrabile dietro gli accadimenti in varie parti del globo, tra cui l’Italia è Tom il Greco ovvero Thomas Karamessines, che potrebbe aver avuto un ruolo, come superagente della CIA anche nei misteri più fitti della politica internazionale.

Il racconto, ben scritto e accattivante, ricco di suspense e di tensione nonché dell'eccitazione di ricostruire eventi avvolti da intrighi politici e segreti, militari e industriali, giunge fino ai nostri giorni partendo dal dopoguerra e potrebbe essere l’occasione per molti di leggere il testo dell’Armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943 ed in particolare il punto 12 finale “Other conditions of a political, economic and financial nature with which Italy will be bound to comply will be transmitted at later date”. Ma questa è un’altra storia. “E poi, bisogna rassegnarsi: non tutto è sempre comprensibile fino in fondo, in ogni suo dettaglio. Non tutto risponde a uno schema o a un disegno che ci è dato catturare”.

In ogni caso anche la voce narrante, in cui si alternano coinvolgimento emotivo e affondi di sarcasmo e che si inserisce ampiamente nella trama narrativa, fa di questo libro un'ottima lettura.

 

Armistizio di Cassibile 1943