Prigozhin è in Bielorussia e la Wagner è di nuovo sul fronte ucraino, ma l'immagine di Putin è stata scalfita
A nessun politico un tradimento, qualunque esso sia, può far piacere... se lo subisce! Figuriamoci, pertanto, addirittura un ditattore come Putin possa aver accolto la notizia che Prigozhin avesse occupato l'oblast di Rostov e con le sue truppe stesse marciando verso Mosca.
Visto come è andata a finire, tutti si chiedono perché l'ammutinamento o il colpo di Stato o chiamatelo come meglio credete sia avvenuto. Le ipotesi sono infinite e molte anche logicamente sostenibili. Quella su cui propendono le fonti di intelligence (americane) è molto "pratica".
Prigozhin non aveva per nulla digerito la decisione del ministro della Difesa Shoigu di assorbire la Wagner all'interno delle forze armate russe a partire dal prossimo luglio. Il decreto del 10 giugno del ministero della Difesa ordinava a tutti i distaccamenti di volontari - come il gruppo Wagner - di firmare un documento che li avrebbe di fatto arruolati e integrati nell'esercito di Mosca.
Per tale motivo, Prigozhin avrebbe messo in atto il suo piano iniziando a far convergere al confine tra Donbass e oblast di Rostov ogni tipo di materiale bellico. Un fatto che non è passato inosservato ai servizi americani, come dichiarato da un suo funzionario al Washington Post. Per questo, in America non sono rimasti sorpresi da quanto accaduto.
Sembra che anche l'FSB abbia avvertito Putin che Prigozhin stesse tramando qualcosa, ma non è dato sapere con quanto anticipo rispetto al momento in cui è partito l'ammutinamento.
Ma i dubbi e gli interrogativi non sono comunque risolti... e non solo quelli relativi alle motivazioni della marcia su Mosca, ma anche quelli sul dopo.
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko è stato artefice e garante della trattativa tra Putin e Prigozhin. Il leader della Wagner andrà in esilio in Bielorussia e non subirà conseguenze processuali e/o penali per il tentativo di insurrezione, lo stesso i suoi soldati che in queste ore stanno facendo ritorno alle postazioni in Ucraina. Rimane però incerto il destino della Wagner, se verrà o meno assorbita nelle forze armate russe o se lo saranno solo i soldati che ne faranno richiesta, a partire da quelli che si sono rifiutati di aderire alla rivolta... come dichiarato dal portavoce del Cremlino Peskov.
Inoltre, fino a quando Putin potrà mantenere il suo accord con Prigozhin? L'immagine dello zar è stata più che scalfita sul piano interno, anche in considerazione di come i residenti di Rostov sul Don hanno salutato i mercenari nel momento in cui hanno lasciato la città. Le immagini sui social sono state viste anche in Russia. Un dittatore che non risponde col pugno di ferro ad un tentativo di rovesciarlo, è un incentivo per altri a contendergli il potere. Difficile che Putin non se ne renda conto. Quindi, difficile credere che la vicenda Prigozhin possa dirsi archiviata.
Infine, ci sono le conseguenze sul fronte militare. I soldati della Wagner sono gli unici nemici che, a dire degli ucraini, si sono distinti sul campo di battaglia. Adesso combatteranno con lo stesso spirito anche se dovessero rispondere ad ordini che non condividono?
Per Kiev, in ogni caso, quanto accaduto avrà sicuramente riscontri positivi sulla controffensiva che finora è stata tale solo sulla carta e nella propaganda, visto che come risultati ha prodotto ben poco.