Secondo l'ipotesi di federalismo differenziato sostenuta da Luca Zaia, presidente del Veneto, ogni regione a statuto ordinario avrebbe dovuto trattenere sul proprio territorio il 90% del gettito riscosso per le imposte erariali (IRPEF, IRES e IVA). Come conseguenza degli oltre 750 miliardi pagati dai cittadini italiani, 190 sarebbero venuti a mancare alle altre regioni, finendo invece nelle casse di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna.

Il governo gialloverde non è stato in grado di approvare alcuna legge sul federalismo e pertanto neppure una che desse seguito alle richieste di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna e la proposta di Zaia è rimasta lettera morta... almeno per il momento.


Il Veneto, dopo il maltempo che ha colpito un anno fa molte delle sue località montane, si ritrova dopo 12 mesi a dover chiedere di nuovo aiuto a Roma, allo Stato centrale, a seguito dell'acqua alta che ha allagato Venezia. Un evento anomalo, al punto che il livello dell'acqua ha raggiunto nelle scorse ore quasi i 2 metri, un valore analogo a quello registrato con l'alluvione del 1966. Persino la Basilica di San Marco è allagata!

C'è da aggiungere però che 50 anni fa a Venezia il MOSE non c'era. Anzi, il MOSE è stato voluto proprio in seguito a quell'evento. L'opera è stata realizzata, quasi del tutto, ma nonostante i 7 miliardi spesi non si riesce a metterla in funzione. Pochi giorni fa un tentativo di collaudo è stato subito sospeso per vibrazioni.

Così, adesso, dopo averlo fatto già nel 2018, la regione Veneto si appresta a chiedere nuovamente aiuto a Roma per lo stato di calamità, a seguito dei danni che acqua alta, pioggia e vento hanno causato a Venezia e ad altri comuni lungo la costa, fino al confine con Lignano.


A questo punto viene da pensare che se il modello di federalismo proposto da Zaia fosse entrato in vigore, il Veneto avrebbe risolto i suoi guai per proprio conto. È possibile. Rimane il fatto, però, che i calcoli di Zaia non tenevano conto delle conseguenze che tale federalismo avrebbe potuto causare per il resto delle regioni Italiane e, in particolar modo, quelle del sud, senza dimenticare che è tutto da stabilire se quella percentuale del 90% da lui indicata avesse o meno un senso.

Il Veneto, compreso il Veneto secessionista e indipendentista, adesso si trova di nuovo a chiedere aiuto al resto dell'Italia e degli italiani, che si trovano a dover dare i loro soldi a chi li ha insultati e denigrati fino a qualche ora prima.

Morale. Come dimostrano le contraddizioni dei fatti sopra riportati, indipendentismo, nazionalismo, sovranismo e spazzatura simile finiscono sempre per mostrare la debolezza delle loro fondamenta non appena la solidarietà diventa necessaria, indispensabile, come nel caso di una calamità.

Ma allora perché certe persone, certi politici, non si ricordano di quanto sia dovuta e utile la sussidiarietà... e non solo quando finiscono sott'acqua, ma anche quando navigano nell'oro?