Volodymyr Zelensky, alla vigilia del Giorno dell'Indipendenza dell'Ucraina, che celebra la libertà del paese dal dominio sovietico ottenuta nel 1991, ha promesso che farà di nuovo sventolare la bandiera della nazione anche in quelle zone che ad oggi sono occupate dalla Russia.

"Le bandiere blu e gialle sventoleranno di nuovo sulle nostre case, dove hanno il diritto di stare, in tutte le città e nei villaggi dell'Ucraina adesso temporaneamente occupati".“Non riconosceremo mai i colori di qualcun altro sulla nostra terra e nel nostro cielo", ha detto durante una cerimonia a Kiev. "Siamo sempre pronti a difendere la nostra bandiera gialloblu”.

Quello dell'integrità nazionale è un concetto che Zelensky ha ribadito successivamente nel forum "Piattaforma Crimea": "Tutto è iniziato con la Crimea e finirà con la Crimea", ha detto il presidente ucraino, riferendosi all'occupazione russa della penisola avvenuta nel 2014, a cui seguì quella del Donbass, rimarcando la volontà di Kiev già espressa in altre occasioni di voler tornare in possesso della penisola, che la Russia si è annessa con un referendum, post occupazione, sulla cui regolarità in pochi sono disposti a giurare.

Nell'immediato, però, Zelensky deve preoccuparsi degli attacchi russi, paventando in particolar modo la possibilità che questi possano essere particolarmente più pesanti e più cinici di quanto non lo siano stati quelli finora messi in atto, domani, in occasione del Giorno dell'Indipendenza. Per tale motivo tutte le celebrazioni previste sono state annullate. Zelensky ha comunque minacciato risposte altrettanto adeguate in caso di attacchi.

La preoccupazione non espressa dal presidente ucraino è che gli attacchi possano essere lanciati su Kiev. Una preoccupazione condivisa anche dalle intelligence di altri Paesi, con gli Stati Uniti che hanno invitato i propri cittadini a lasciare immediatamente l'Ucraina, ritenendo che la Russia, nei prossimi giorni possa intensificare gli attacchi contro le infrastrutture civili e governative nei prossimi giorni.