Un Governo in MES al guado
L'ultima valutazione sul MES del "capo spirituale" del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo, è stata espressa venerdì sul suo blog in un post che inizia così:
"Non starò qui ad elencare le mille ragioni che fanno del Mes uno strumento non solo inadatto ma anche del tutto inutile per far fronte alle esigenze del nostro Paese in un momento così delicato".
Immaginatevi il resto.
Ma per il resto della maggioranza il MES è imprescindibile e
"far decidere Beppe Grillo sul Mes è una barzelletta che non fa ridere. Se ci sono mille morti al giorno rifiutarsi di investire sulla sanità è incredibile, inspiegabile, inaccettabile".
Almeno questo è il riassunto che Matteo Renzi, Italia Viva, ha dato della sua intervista a La Stampa che verteva per l'appunto sul tema MES.
E sempre rimanendo in tema interviste, il premier Conte ne ha rilasciata una a La Repubblica, su vari argomenti, riassunta con il titolo: Il Governo non cadrà.
Questo il passaggio sul MES :
La riforma del Mes può facilitare il futuro ricorso al Mes?«È un fatto, non una mia considerazione personale, che il Mes non goda di grande appeal. Sta per iniziare la Conferenza sul futuro dell'Ue e proporrò in quella sede di riconsiderare in modo più radicale la sua struttura e la sua funzione. L'Italia potrà essere protagonista di una proposta innovatrice che porti a superare la sua natura di mero accordo intergovernativo, in modo da integrarlo più compiutamente nell'intera architettura europea, con estensione a tutti gli Stati Membri, revisione delle sue funzioni, e raccordo più efficace con le Istituzioni europee, che offrono maggiore garanzia di trasparenza e democraticità».
Non teme un voto negativo il 9 dicembre per la contrarietà dell'opposizione e di una parte importante del M5S?«Non lo temo perché il voto non sarà sull'attivazione del Mes ma su alcune sue modifiche che, grazie anche al contributo dell'Italia, sono servite a migliorare un meccanismo già esistente dal 2012. Continueremo a lavorare per attuare lo schema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS), mentre dobbiamo fare in modo che questo sforzo comune che ha portato ad adottare il piano "Next generation EU", attraverso il meccanismo del debito comune europeo, possa anche in futuro costituire il naturale presidio contro i cicli recessivi che potranno investire l'Ue».
Resta il fatto che Beppe Grillo ha avuto espressioni molto dure contro il Mes. Lei non crede che la spaccatura nel M5S su questo tema minacci la sua maggioranza?«Con questo governo l'Italia sta dimostrando di poter essere protagonista in Europa e questa consapevolezza non può non favorire la coesione tra le forze politiche di maggioranza e al loro interno».
Questo governo è nato grazie alla scelta pro-Ue del M5S, con il voto a favore di Ursula von der Leyen al Parlamento europeo ma nei grillini le istanze anti-Ue restano forti, visibili e indeboliscono la maggioranza. Come si pone davanti a questo problema di identità per il Movimento?«Seguo con molta attenzione le vicende interne del M5S che dopo gli Stati Generali sta completando il processo di rinnovo degli organi interni. Immagino che alcune fibrillazioni possano dipendere dal dibattito interno che sta accompagnando questa fase. È un momento in cui possono essere maggiori le difficoltà di operare sintesi politiche. Ma l'indirizzo del Movimento è chiaro: offrire un contributo critico al miglioramento dell'Europa».
A giudicare dalla vivacità dell'opposizione grillina al Mes non si direbbe…«Non vedo delle pulsioni anti-Ue nel M5S. E d'altra parte le pulsioni anti-europeiste e le derive nazionaliste non hanno più spazio politico dopo che l'Europa è riuscita a rispondere alla pandemia con l'iniziativa Recovery Fund che, attraverso il meccanismo del debito comune, permetterà all'Italia di beneficiare di 209 miliardi».
Forza Italia ha votato lo scostamento di bilancio ma minaccia il no al Mes: un avversario o possibile partner?«Non costruisco le fortune del governo sui comportamenti di una forza di opposizione. Certamente continuerò a mantenere aperto un tavolo di confronto con le forze politiche, che, anche dall'opposizione, vorranno dare un contributo in ragione della fase drammatica che stiamo vivendo».
Gli sforzi di Conte di appellarsi al buon senso dei grillini appare quasi commovente. Ma la preoccupazione che al Senato i 5 Stelle rimasti nel gruppo siano, per così dire, in libera uscita deve essere più che reale, tanto che l'ex capo politico, Luigi Di Maio, ha lanciato il seguente appello:
"Davanti a una crisi serve unità. Gli italiani stanno attraversando un momento molto difficile e il compito della politica non è quello di perdersi in polemiche, ma è quello di dare risposte chiare e concrete.Lavoro, investimenti per le imprese, sostegno ad artigiani, partite Iva, commercianti e a chi è in difficoltà. A questo dobbiamo pensare. Non a farci la guerra.Ogni singolo centesimo che stanzieremo da qui in avanti dovrà servire a dare ossigeno agli italiani. Con la manovra lo stiamo già facendo. Ci sono interventi che vanno in questa direzione: agevolazioni e sgravi per le imprese che assumono donne e giovani under 35, ad esempio. Con il patto per l’Export stiamo invece aiutando le aziende a esportare Made in Italy nel mondo. Queste misure devono diventare strutturali. Serve una visione da qui ai prossimi 10 anni. Il mondo sta cambiando e fin da ora dobbiamo pensare all’Italia del 2030.Il mio è un appello a tutte le forze politiche: il Paese ha bisogno di stabilità, diamogli stabilità".
Di MES, Di Maio non ne ha parlato, ma è come se lo avesse fatto.
Mercoledì 9, il premier Conte andrà in Senato in vista del Consiglio europeo del 10 e 11 dicembre. In quell'occasione, l'Aula dovrà esprimere un voto per dare il proprio assenso al mandato chiesto da Conte. Il premier chiederà di poter votare in Europa il sì alla modifica del MES. Per i grillini, la riforma del MES si tradurrebbe poi in un quasi via libera all'accettazione del "MES sanitario" a cui loro si oppongono. Non è che le due cose siano collegate, ma questa è la loro interpretazione, per cui se al Senato mercoledì non dovessero votare sì al mandato chiesto da Conte il Governo rischia seriamente di andare in minoranza... con tutte le conseguenze del caso.
E in base alle dichiarazioni sopra riportate, l'eventualità è molto concreta.