L'eruzione del vulcano sottomarino Hunga-Tonga-Hunga-Ha'apai dello scorso sabato è stata così forte che è stata avvertita in Nuova Zelanda, a circa 2.383 km dall'arcipelago di Tonga, il più colpito dalle conseguenze dell'evento.

Oltre alla cenere che ha trasformato l'arcipelago in un paesaggio lunare, l'eruzione ha causato uno tsunami con onde alte oltre 1 metro che hanno causato danni significativi, sia alle imbarcazioni ormeggiate che agli edifici che si affacciano sulle fasce costiere.

Le informazioni da Tonga sono limitate, anche perché le comunicazioni, sia quelle telefoniche che quelle Internet, si sono parzialmente interrotte, comunque finora non sono stati segnalati decessi. Adesso, il pericolo è che la cenere possa aver contaminato parte delle riserve idriche dell'arcipelago, tanto che le autorità hanno invitato i residenti a bere esclusivamente l'acqua in bottiglia, oltre ad indossare mascherine.

Le immagini satellitari suggeriscono che alcune isole periferiche dell'arcipelago sarebbero state completamente sommerse dall'acqua.

"Lo tsunami - ha dichiarato la premier neozelandese Jacinda Ardern - ha avuto un impatto significativo sulla costa settentrionale di Nuku'alofa (la capitale delle isole Tonga), con molte barche trascinate  a riva .Nuku'alofa è ricoperta da una spessa nuvola di cenere vulcanica, ma per il resto la situazione è calma".

La Nuova Zelanda è pronta a inviare un aereo militare da ricognizione per sorvolare l'area non appena la nuvola di cenere vulcanica lo consentirà.