Gli scaricabarile al governo, ricorda il Partito Democratico, "prima tagliano 15 miliardi dal PNRR, progetti e risorse per la cura dei nostri territori che vanno in fumo, poi liquidano 169mila famiglie con un SMS, togliendo l'unico strumento di lotta alla povertà", scaricandone tutto il peso sui comuni... grandi o piccoli che siano.

Nel frattempo, nel Paese reale, aumenta il costo della benzina, per riempire il carello della spesa bisogna spendere il 10% in più rispetto a un anno fa, mentre il PIL cala perché i consumi interni si sono bloccati.

In quasi un anno, da quando è al governo, l'esecutivo guidato da Giorgia Meloni non ha fatto nulla per sostenere le fasce più deboli della popolazione.


Durissimo anche il giudizio del presidente dei 5 Stelle, Giuseppe Conte, ribadito in una intervista a Repubblica:

"È una guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli, un disastro sociale, una vendetta contro il Movimento che però pagano gli italiani. Per noi è un disastro sociale annunciato. Abbiamo provato a metterli in guardia con la marcia dei ventimila, lo scorso giugno a Roma, con il tour da Nord a Sud per far emergere tutte le difficoltà delle fasce sociali più deboli. Il governo, invece, ha voluto proseguire dritto in questa guerra ideologica condotta sulla pelle dei più deboli e da ultimo con questo messaggio dell'Inps per altro falso e fuorviante, ... perché parla di sospensione per una misura che viene invece cancellata. E poi perché crea l'illusione che tutti verranno presi in carico dai servizi sociali.Giorgia Meloni ... si sta rivelando una fredda burocrate, indifferente al carovita che impoverisce il ceto medio e alla disperazione delle persone più fragili. Cancella con spregiudicatezza sensibilità che appartenevano un tempo anche alla destra sociale.Probabilmente il governo Meloni ha voluto consumare una sorta di vendetta nei confronti del M5s, ma viene pagata dagli italiani. Peraltro, scontentano anche quella parte dell'elettorato che, con la complicità di una vergognosa campagna mediatica, si era convinta che il Reddito fosse la fonte di tutti i mali. Si sono dovuti rimangiare la promessa di cancellarlo del tutto, ma ora con le nuove misure provano a far cassa sulla pelle di circa 160mila famiglie, alle quali da gennaio si aggiungeranno 350mila persone. Il governo non sarà in grado di offrire alternative alla loro disperazione.Salario minimo e RdC sono due misure diverse anche se si incrociano su un punto. Molti lavoratori percepivano il Reddito per compensare una retribuzione da fame. Ora si ritrovano con un doppio schiaffo. Niente salario minimo e Reddito di cittadinanza cancellato. Vedremo se la volontà del governo di aprire alla proposta sul salario minimo sarà concreta o meno. Di fatto in commissione Lavoro hanno proposto solo di sopprimere il nostro testo. Se Meloni volesse davvero, potrebbe convocare subito i suoi: possiamo lavorare anche ad agosto, bastano pochi giorni. ...Mettiamoci nei panni di chi oggi riceve un sms con cui scopre di essere stato abbandonato dallo Stato, mentre tornano i vitalizi per i parlamentari, approvano norme per favorire il ritorno di capitali dall'estero dei Paperoni più furbi; prorogano la scadenza dei pagamenti dovuti dalle imprese che hanno accumulato gli extraprofitti, spalmano i debiti delle società di serie A. Tutto questo mentre si chiudono a riccio per difendere la ministra Santanchè che ha mentito al Parlamento sulla pelle dei suoi lavoratori. Ma il governo si rende conto che sta esacerbando la disperazione sociale? Si assumerà la responsabilità delle sue scelte. ..."

Ma Conte sottolinea anche un altro problema concreto:

"In base allo studio di Confesercenti, il taglio del Reddito di cittadinanza a regime finirà per danneggiare anche i consumi per una cifra pari a 1 miliardo l'anno. È da tempo che stiamo avvertendo il Governo che gli aiuti a chi è in grave difficoltà entrano direttamente nel ciclo dell'economia in forma di acquisti e consumi, con effetti positivi per tutti".

E pure il presidente della Regione Campania, a margine della presentazione dei lavori di ristrutturazione dello stadio Collana di Napoli, critica la decisione del governo Meloni: 

"Il governo dice interrompiamo il Reddito di cittadinanza, chi viene escluso si deve rivolgere ai servizi sociali dei Comuni. Questo teoricamente è corretto ma abbiamo delle situazioni nei Comuni che è da disperazione, a volte non c'è il personale nemmeno per i servizi essenziali. Quindi rischiamo di orientare verso il nulla queste persone". 

Molto critica anche la presidente del comitato scientifico per la riforma dell'RdC durante il governo Draghi, la sociologa Chiara Saraceno, le cui parole sono state riprese dall'agenzia LaPresse:

"Si poteva arrivare più preparati, arrivare così, in modo sparso, è segno di mancanza di rispetto verso i beneficiari del reddito di cittadinanza e di sciatteria istituzionale a tutti i livelli. Uno stop che era stato annunciato in legge di bilancio... non è stato un fulmine a ciel sereno, ma data la delicatezza della questione, l'Inps avrebbe potuto avvisare queste persone in anticipo e non in quel modo ambiguo. Questa bomba era in arrivo, lo sapevamo tutti, tant'è che i beneficiari organizzati protestano da tempo. ...È come se tutti aspettassero il patatrac. Non ci si è preoccupati di fare la propria parte nel momento in cui si è deciso di eliminare l'Rdc. Da un lato l'esecutivo Meloni è stato rapidissimo a riformarlo radicalmente, ma non è stato altrettanto efficiente a mantenere un'altra serie di promesse elettorali di cui si è persa traccia, come i corsi per i giovani che non hanno completato il percorso scolastico o i corsi di formazione intensiva per gli occupabili. Doveva essere tutto pronto per il 1 gennaio, ma non è stato fatto nulla per accompagnare l'uscita del reddito e dubito che si riuscirà a fare qualcosa entro settembre. Come se la pura minaccia del ve lo togliamo avesse potuto produrre un miracolo e far diventare tutti occupati. Dall'altro lato le opposizioni, colpevoli di non aver monitorato quello che il governo aveva promesso di fare e non ha fatto. È come se tutti avessero aspettato il patatrac, che forse può giovare a livello elettorale, ma di certo non giova alle persone. Con il reddito di cittadinanza si è persa un'occasione. Era difficile e complicato, le criticità erano note, a partire dalla mancanza di politiche attive del lavoro. Ma la commissione di cui io ero presidente ha fatto 10 proposte di miglioramento e nessuna di queste è stata presa in considerazione dal governo precedente".

La propaganda (post) fascista dei partiti di maggioranza, con il supporto dei collaborazionisti di Italia Viva, è comunque all'opera e sulle tv di Stato e sulle reti private giornalisti prezzolati e camerati parlamentari cercano disperatamente di trasformare la notte in giorno e viceversa, disegnando miracolistici supporti sostitutivi al RdC che i comuni non sono in grado di fornire, senza dimenticare i corsi di formazione che non esistono e il contributo di 350 euro "a persona" che dovrebbe partire in conseguenza dell'accesso ad un corso, per non parlare delle offerte di lavoro che, nel caso esistano, dovrebbero essere accettate comunque anche se il salario dovesse essere solo simbolico.

Adesso, la patriota de noantri, sua eccellenza il signor presidente Giorgia Meloni, sta iniziando a fare i conti con la realtà.