Il 23% degli ultra 65enni coinvolti dalla sorveglianza PdA ha dichiarato di aver rinunciato alle cure nel biennio 2022-23
In Italia, nel biennio 2022-23, il 23% degli ultra 65enni coinvolti dalla sorveglianza PASSI d’Argento (PdA) ha dichiarato di aver rinunciato, nei 12 mesi precedenti l’intervista, ad almeno una visita medica o a un esame diagnostico di cui avrebbe avuto bisogno.
La rinuncia è risultata più frequente tra le donne e fra chi ha difficoltà economiche o un basso livello di istruzione. Significativo il gradiente geografico a sfavore delle Regioni del Centro e Sud.
Tra coloro che hanno dovuto rinunciare ad almeno una visita/esame diagnostico pur avendone bisogno, il 55% ha indicato le lunghe liste d'attesa come causa principale, il 13% la difficoltà nel raggiungere la struttura e il 10% i costi troppo elevati.
Nello stesso periodo, il 32% degli anziani ha dichiarato di avere difficoltà nell’accesso ai servizi sociosanitari o ai negozi di generi alimentari e di prima necessità, l’8% riferisce il proprio quartiere come poco sicuro e, nel 2023, il 19% ha riferito almeno un problema nella propria casa, di cui il 6% strutturale.
Quelli sopra riportati sono alcuni dei dati pubblicati dalla sorveglianza PdA relativi alla nuova tematica “rinuncia alle cure” e a “tutela e sicurezza”.
Dai dati emerge una disuguaglianza nell'accesso ai servizi sanitari, che varia notevolmente a seconda delle condizioni socio-economiche e della regione di residenza: la rinuncia è risultata più frequente fra le persone socialmente più svantaggiate, per difficoltà economiche (39% tra coloro che hanno dichiarato di arrivare a fine mese con molte difficoltà vs 20% rispetto a chi non ne ha) o per bassa istruzione (24% tra chi ha al più la licenza elementare vs 19% tra i laureati) e fra i residenti nelle regioni del Centro e Sud d’Italia (27% vs 16% fra i residenti nelle regioni settentrionali).
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PASSI d’Argento (PdA) è il sistema di sorveglianza dedicato alla popolazione anziana, di 65 anni e più, che completa il quadro offerto dalla sorveglianza PASSI dedicata agli adulti. Come il sistema di sorveglianza PASSI, anche PdA si caratterizza come una sorveglianza in sanità pubblica che raccoglie informazioni, dalla popolazione generale residente in Italia, su salute e fattori di rischio comportamentali connessi all’insorgenza o alle complicanze delle malattie croniche non trasmissibili, ma anche informazioni su molti aspetti volti a descrivere la qualità di vita e i bisogni di cura e assistenza delle persone ultra 65enni, con uno sguardo nuovo al fenomeno dell’invecchiamento, a partire dalla definizione di “invecchiamento sano e attivo” voluta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Con PASSI d’Argento si riesce anche a definire una quadro sul contributo che gli anziani offrono alla società, attraverso il lavoro retribuito o fornendo sostegno all’interno del proprio contesto familiare e della comunità (“anziano risorsa”) con attività di volontariato per le quali sono centrali non solo la salute fisica e l’autosufficienza, ma anche il benessere psicologico e sociale della persona. Questo sistema è dunque in grado di fornire informazioni utili alla programmazione di azioni e interventi mirati per le scelte di politiche sanitarie volte a migliorare la qualità di vita degli anziani e a rafforzare le condizioni alla base di un “invecchiamento sano e attivo”.
PASSI d’Argento è coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) secondo il DPCM del 3 marzo 2017 Registri e sorveglianze – GU Serie Generale n. 109 del 12-05-2017. I dati delle indagini sono raccolti da operatori socio-sanitari delle ASL (opportunamente formati) attraverso interviste telefoniche (o vis a vis in casi specifici) condotte con questionario standardizzato, a campioni rappresentativi per genere ed età della popolazione iscritta alle liste sanitarie di ciascuna ASL.
La sorveglianza si caratterizza come strumento interno al Sistema Sanitario Nazionale (SSN): le ASL raccolgono i dati dai propri assistiti e ne utilizzano i risultati per l’azione locale; le Regioni coordinano le attività di rilevazione nelle ASL e monitorano gli indicatori per la prevenzione; l’ISS, con funzioni di indirizzo, sviluppo, formazione e ricerca, coordina la raccolta e garantisce il supporto tecnico-scientifico e il rigore metodologico nella realizzazione dell’indagine e nell’analisi dei risultati.
Sperimentato per la prima volta nel 2009, realizzato nel 2012 come indagine trasversale, PASSI d’Argento è stato avviato come indagine in continuo a partire dal 2016.
I temi indagati in PASSI d’Argento sono molteplici e consentono di disegnare il profilo della popolazione ultra 65enne. Nell’ambito della prevenzione e salute vengono raccolte informazioni inerenti alla salute percepita, alla soddisfazione per la propria vita, alla qualità della vita connessa alla salute (unhealthy days), ai sintomi di depressione (Patient Health Questionnaire-2), alla presenza di patologie croniche e all’autonomia nelle attività funzionali e strumentali della vita quotidiana (ADL, Activities of Daily Living e IADL, Instrumental Activity of Daily Living), alla presenza di problemi sensoriali (di vista, udito, masticazione), alle cadute, all’uso dei farmaci, alla vaccinazione antiinfluenzale e ai fattori di rischio comportamentali come abitudine al fumo, consumo di alcol, frutta e verdura, eccesso ponderale o perdita di peso involontaria e alla pratica dell’attività fisica (attraverso lo strumento specifico Physical Activity Scale for the Elderly - PASE). L’aspetto della partecipazione viene indagato raccogliendo informazioni sullo svolgimento di attività lavorative retribuite, sul supporto fornito alla famiglia o alla collettività e sulla partecipazione a eventi sociali o a corsi di formazione. Infine, sul tema della tutela vengono indagati aspetti inerenti all’accessibilità ai servizi socio-sanitari, alla rinuncia alle visite mediche o esami diagnostici, alla qualità dell’ambiente di vita, alla sicurezza domestica e a quella del quartiere.
L’ulteriore ricchezza di informazioni socio-anagrafiche raccolte consente di far emergere e analizzare le disuguaglianze sociali nella salute, nella qualità della vita e nei bisogni di tutela e assistenza delle persone anziane.