Ultima in ordine di tempo a criticare la manovra finanziaria  licenziata dal governo a tempi record ( ma di questo nessuno ne tiene conto..) è stata Bankitalia, che legittimamente ha espresso i suoi rilievi su due delle misure più contestate, che riguardano il tetto al contante e l'utilizzo del pos a 60 euro, sul quale la premier ha già fatto delle aperture per una possibile modifica. Quello che forse stupisce maggiormente è la rapidità con cui queste critiche sono state mosse,  senza tenere minimamente in conto la situazione cui il governo ha dovuto fare i conti, che comprende non solo con una situazione drammatica dal punto di vista sociale, economico e di geopolitica, ma anche un lasso di tempo a disposizione molto più di breve di qualsiasi altro governo dal dopoguerra ad oggi. Ma si sa alla destra non si perdona quasi mai nulla,  mentre quando al governo a licenziare manovre frettolose e litigiosissime ( basti pensare a quella del Conte 2 nel 2019, pantomime risparmiate a quella del 2020, solo per l'eccezionalità della pandemia da Covid).

Al di là di questo, la manovra che certamente sarà perfettibile e che deve fare i conti con le scarsissime a disposizione, ha sicuramente avuto il merito di avere agito su alcune delle priorità e delle urgenze contingenti, come promesso dalla premier in campagna elettorale, caro bollette in testa. Il fatto che un governo di centrodestra abbia comunque pensato soprattutto a chi è in difficoltà ( per quello che le pochissime risorse  a disposizione permettevano) dovrebbe far riflettere chi dalle parti del pd sembra aver completamente perso il contatto ( e il voto) degli strati piu deboli della popolazione

Il braccio destro della premier Giovan Battista Fazzolari, uno che parla poco, ma quando lo fa non è mai banale, ha osservato in maniera paradigmatica che “Abbiamo contro tutti: Bankitalia, Confindustria e i sindacati. Quindi questo vuole dire che tanto male non stiamo facendo".  Ha avuto anche parole verso la Banca centrale osservando come tutto ciò non sorprende e non preoccupa Palazzo Chigi, come è giusto che sia aggiungendo che le critiche della Banca centrale "Non mi sorprendono visto che è partecipata da banche private. Ecco forse perché sono critici sulla nostra misura sui Pos. Al contrario della Bce. Insomma parliamo di due visioni legittime ma opposte”. Apriti cielo come se il sottosegretario non avesse detto una ovvietà, senza con questo attaccare, come qualcuno ha subito voluto far credere, una istituzione indipendente come Bankitalia ( che certo non si può sentire del tutto incolpevole invece sul controllo verso molte crisi finanziarie e bancarie  che hanno attraversato il nostro paese in questi ultimi anni).

Non è certo che la prima volta che Bankitalia critica  ( o sarebbe meglio dire fa le sue legittime osservazioni) su una manovra finanziaria , era già successo con i governi di Berlusconi nel 2011 e con quello di Renzi, e quindi nulla di nuovo sotto il sole si potrebbe dire,  Quello che magari stupisce è il rilievo che alcuni organi di stampa hanno dato alla cosa, rispetto al passato. Ma a questo il governo e la premier dovranno farci il callo, perchè questo probabilmente è solo un piccolo antipasto di quello che si dovranno aspettare in futuro. Perchè la premier sembra decisa e combattiva come non mai, a proseguire a testa bassa verso quel percorso che si è prefissa per provare a cambiare il paese, anche a costo, come ha detto, di giocarsi parte del grande consenso faticosamente guadagnato.