Nella conferenza stampa a seguito della conclusione del consiglio dei ministri tenuta all'Eliseo, Stéphane Le Foll, riassumendo i contenuti della riunione, ha  annunciato che il presidente della Repubblica Francois Hollande ha annunciato che le manifestazioni non saranno più autorizzate senza garanzie per beni e persone, riferendosi agli scontri avvenuti ieri a Parigi e ricordando il particolare momento con la lotta al terrorismo e gli europei di calcio.

Il primo ministro Valls, su France Inter, ha accusato il sindacato Cgt, per gli scontri durante la manifestazione che si è svolta ieri a Parigi, per non aver saputo o forse voluto arginare i teppisti durante il corteo contro la riforma del lavoro il cui testo, ha ribadito, non verrà più modificato e sarà approvato così com'è.

Valls ha poi fatto riferimento all'uccisione dei due poliziotti, avvenuta nei pressi della capitale francese, dicendo che «questa guerra durerà una generazione. Altri innocenti perderanno la vita. Mi si accuserà di generare ancora più ansia, ma la realtà è questa».

Valls ha poi negato critiche  ai servizi di sicurezza: «Non permetterò che si parli del benché minimo errore, né di mancanza di discernimento. È sempre un fallimento quando due pubblici ufficiali vengono assassinati così. Facciamo fronte a una minaccia globale,  abbiamo un nemico interno con questi individui autoradicalizzati che possono agire con pochissimi mezzi».

Ma non sono state queste le sole dichiarazioni choc della giornata. Infatti, l'antiterrorismo del Belgio ha comunicato ai propri omologhi francesi la possibilità che gruppi di estremisti abbiano lasciato la Siria per compiere attentati in Belgio e Francia.