Il Portale Partigiani d'Italia è il risultato di un progetto di valorizzazione sviluppato dall’Istituto centrale per gli Archivi, in collaborazione con l’Archivio centrale dello Stato, l’Istituto nazionale Ferruccio Parri, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” e la Scuola Normale Superiore.

Una anteprima del portale internet Partigiani d’Italia è stata presentata, dal 25 aprile al 2 maggio 2020, in occasione del 75° anniversario della liberazione d’Italia.  

Il Portale, che sarà presentato con un evento online sulla pagina Facebook dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri martedì 15 dicembre 2020, dalle 10.30 alle 13.00, consente la consultazione delle schede relative alle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane conservate nel fondo Archivio per il Servizio Riconoscimento Qualifiche e per le Ricompense ai Partigiani (Ricompart). 

L’archivio Ricompart trae la sua origine dall’attività delle Commissioni regionali istituite con il decreto legislativo luogotenenziale n. 518 del 21 agosto 1945, con il quale il tema del riconoscimento dell’attività partigiana trovava una definitiva disciplina normativa. Il decreto del governo Parri rispondeva, infatti, alle richieste dei diretti interessati, ma anche delle autorità governative, dopo che la “questione partigiana”, all’indomani del 25 aprile, aveva assunto un carattere non soltanto politico e sociale, ma anche di ordine pubblico.
Nel 1945, dunque, si disponeva l’istituzione di undici Commissioni regionali (Piemonte, Lombardia, Triveneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzi, Lazio e Campania); ad esse si aggiungevano una Commissione Estero, con competenza sui cittadini italiani che avevano fatto parte di movimenti partigiani di altri Stati, e una Commissione di secondo grado, per decidere sui ricorsi e sulle proposte di ricompensa al valore. Nel 1948 (con decreto legislativo 3 maggio 1948, n. 833) fu istituita un’ulteriore Commissione per il riconoscimento dei partigiani della Venezia Giulia.
Le competenze sull’attività delle Commissioni, inizialmente attribuite al Ministero dell'assistenza post-bellica (1945-1947), passarono poi alla Presidenza del Consiglio dei ministri (1947-1965), per essere infine delegate, dal 1965, al Ministero della difesa.

Il progetto ha preso avvio con la digitalizzazione delle "schede nominative relative alle richieste di riconoscimento delle qualifiche partigiane" presenti nel fondo Archivio per il Servizio riconoscimento qualifiche e per le ricompense ai partigiani (Ricompart) conservate presso l’Archivio Centrale dello Stato ed è proseguito con la realizzazione di una banca dati nazionale. Il fondo Ricompart comprende circa 4.500 buste (contenenti verbali, fascicoli personali, elenchi, quadri statistici etc.) prodotti dalle Commissioni regionali, Estero ed in parte dalla Commissione di secondo grado; 54 volumi dei verbali (originali e copie) della Commissione unica nazionale (1968-1994); 611 cassette contenenti 703.716 schede nominative. 

 

Il Portale rende disponibili le informazioni tratte dagli schedari insieme a un ampio quadro di contributi che ne illustrano il contesto e le vicende dalle quali esse traggono origine rappresentando dunque una importante risorsa per la ricostruzione della storia della Resistenza italiana.

Nella presentazione on line, saranno rese note le tappe di realizzazione, le attività di studio e ricerca che ne sono seguite e le future potenzialità. 

Per accedere all'evento on line: https://www.facebook.com/INSMLI

Il Portale sarà accessibile dopo la propria registrazione a partire dal 15 dicembre 2020 e renderà possibile la consultazione delle informazioni tratte dagli schedari, insieme a un articolato quadro di approfondimento contestuale.  

Per saperne di più
Vai al portale Partigiani d'Italia
https://www.partigianiditalia.beniculturali.it/