Anche la Serbia, dopo l'eliminazione subita meritatamente venerdì sera ad opera della Svizzera con un inappellabile 3-2, può a buon diritto esser considerata, al pari della Germania, la nazionale tra le più deludenti di Qatar 2022.

Perché? Perché la rosa dell'undici di Stojkovic è una rosa non di primo, ma di primissimo livello (Vlahovic, Mitrovic, Jovic, Tadic, Kostic, Milinkovic-Savic, Milenkovic tanto per citare alcuni nomi)... in grado di poter arrivare tranquillamente a disputarsi almeno un quarto di finale... ma alla fine ha conquistato un solo misero punticino nelle tre gare in cui ha affrontato Brasile, Camerun e Svizzera.

A ben guardare, i gol i serbi li hanno fatti, risultando con 5 il miglior attacco del proprio Gruppo. Il guaio è che ne hanno presi ben 8, anche in questo caso più di tutte le altre squadre.

Ma perché i serbi hanno concesso così tanto ai loro avversari? Perché in campo erano messi non male, ma malissimo, con i reparti spessissimo slegati tra loro. Quando la difesa soffre, è il centrocampo che non filtra e quando il centrocampo fa fatica sono le punte che non marcano gli avversari in avvio di azione.

Quando questo accade, vuol dire che l'allenatore non sa fare il proprio mestiere oppure che il gruppo che ha messo insieme non è un gruppo... cioè, qualunque siano i motivi, i giocatori non legano tra loro e non si aiutano a vicenda.
 
Così il centrocampista della Serbia Dusan Tadic, ha commentato la prestazione della sua nazionale dopo la gara persa 3-2 contro la Svizzera:

"Abbiamo avuto un girone molto complicato ma a questi livelli non ci sono scuse. Abbiamo il talento per segnare ma spesso non riguarda solo il talento ma l'organizzazione generale. Abbiamo avuto la nostra chance, dovevamo vincere oggi ma non abbiamo colto la possibilità, è solo colpa nostra".

 A qualificarsi agli ottavi per il Gruppo G sono state Brasile, prima del girone grazie alla differenza reti, e Svizzera.