Il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi ha rilasciato un'intervista a La Stampa parlando in merito alla vicenda Guidi, del suo ruolo di ministro e del Governo Renzi.
Sulla vicenda Guidi.
«Io quel provvedimento lo difendo, risponde a una necessità, crea lavoro. Naturalmente posso sbagliare, non dico di essere perfetta. Ma anche nei miei errori c’è sempre la buonafede, mai la lusinga di qualcuno o gli interessi personali. [...]
Certo che intorno alle opere pubbliche si muovono interessi. È ovvio. Ma non per questo si deve bloccare tutto altrimenti l’Italia muore. Occorre avere due stelle polari: la legge e la propria coscienza. Io personalmente le ho rispettate entrambe. Ci attaccano i poteri proprio perché non siamo schiavi dei poteri forti, non siamo il terminale di niente e di nessuno. Questo non piace a molti. [...]
Guardi che questo provvedimento lo abbiamo voluto fortemente perché considerato strategico per il Paese. Se il compagno della Guidi ha compiuto un atto illecito, ne risponderà lui davanti ai giudici. Per me le cose sono semplici: se una cosa è giusta e serve si approva, altrimenti non si approva. Questo non significa essere schiavi dei poteri forti, ma legislatori».
Alla domanda del perché questo provvedimento che era così fortemente voluto da tutti entra ed esca a notte fonda prima dallo Sblocca Italia e poi qualche settimana dopo dalla Legge di Stabilità, il ministro Boschi risponde in questo modo: «Normali dinamiche parlamentari. Trova almeno altri cento esempi simili negli ultimi due anni».
Sul suo ruolo di ministro e sul Governo Renzi.
Alla domanda se lei fosse presente o meno alla riunione del cdm dove si sono preparate le regole per il salva banche, Maria Elena Boschi ha detto che non era presente. Quindi, per conseguenza logica, le è stato fatto notare che lei, in tal modo, confermava un conflitto d'interessi in quella vicenda. Questa è stata la risposta: «Noi legati alle lobby? Siamo alle barzellette. È vero il contrario, noi non facciamo parte delle grandi lobby che hanno governato il Paese a lungo. Per questo facciamo loro paura. Ma siamo pronti a una legge sul conflitto di interessi: è già stata approvata in prima lettura».
Questi riportati, i passaggi principali dell'intervistra rilasciata dal ministro delle Riforme. Come è avvenuto in passato, quando è necessario difendere quello che appare indifendibile, la presunta vittima di turno, almeno in Italia, si richiama al complotto ordito dai poteri forti.
Sinceramente, come possa essere avversato dai poteri forti un Governo che, finora, ha fatto di tutto e di più per banchieri, finanzieri, industriali, amici e parenti è oggettivamente inspiegabile, ma questo a Maria Elena Boschi non è stato chiesto. Quindi, l'interrogativo rimane.