Sabato, il presidente, Mahmoud Abbas, ha dichiarato che l'ANP ha rotto qualsiasi tipo di relazione con Stati Uniti e Israele, compresi i rapporti relativi alla sicurezza nei Territori Occupati, a seguito del piano di pace - se così si può chiamare - architettato da Trump e Netanyahu per formalizzare in toto, con la creazione di uno Stato palestinese di fatto inesistente, la politica di apartheid messa in atto da Israele grazie alla complice cecità della comunità internazionale.
Abbas lo ha comunicato quest'oggi al Cairo durante una riunione dei ministri degli Esteri della Lega araba, convocata, per l'appunto, in seguito all'annuncio del cosiddetto Accordo del Secolo.
"Abbiamo informato la controparte israeliana - ha dichiarato Mahmoud Abbas - che non ci saranno relazioni con loro e con gli Stati Uniti, comprese quelle per la sicurezza".
Durante la riunione, alla quale era presente anche il presidente egiziano al-Sisi, Abbas ha sottolineato la necessità di sfidare l'accordo israelo-americano a livello arabo, regionale e internazionale, esprimendo apprezzamento per gli sforzi egiziani e l'importanza di proseguire un'azione congiunta.
Da parte sua, il presidente al-Sisi ha affermato la ferma posizione dell'Egitto che sostiene la legittimità delle ragioni dei palestinesi rappresentate dal presidente Abbas, aggiungendo che l'Egitto continuerà a sostenere il popolo palestinese e la sua causa fino a quando non gli sarà riconosciuto il legittimo diritto di avere un suo Stato indipendente all'interno dei confini del 1967, con Gerusalemme Est capitale.
Abbas, nell'occasione, ha precisato di voler cercare una soluzione per un accordo di pace, ma che tale accordo non potrà mai essere raggiunto se saranno gli Stati Uniti ad essere l'unico mediatore, aggiungendo che gli israeliani, per le conseguenze del loro operato, dovranno assumersi tutte le loro responsabilità come potenza occupante.
Il presidente dell'ANP ha dichiarato che parteciperà al vertice sulla cooperazione islamica e quindi al vertice africano, oltre che al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, con l'appoggio di molte organizzazioni internazionali, per contrastare il piano di pace americano.
Sull'accordo del secolo si è espresso negativamente anche il capo dell'ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, che in tal senso ha inviato una lettera a tutti i presidenti, re ed emiri dei paesi arabi e islamici, oltre che al segretario generale della Lega araba Aboul Gheit, al segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione islamica Yousef Al-Othaimeen e al presidente della Commissione dell'Unione Africana Moussa Faki per esprimere la sua contrarietà ed invitar loro a sostenere i legittimi diritti del popolo palestinese.
Nessun commento, per il momento, da parte di Israele.