Cultura e Spettacolo

I NutriAzionisti a Sanremo discovery 2023

I NutriAzionisti sono una pop band composta da 5 elementi: Diego Palma (voce e chitarra), Giorgio Platì (aerophone e tastiera), Alessio Caputo (basso elettrico), Francesco Culiersi (batteria) e Andrea De Fusco (chitarra elettrica). Fondamentale la presenza dell’inseparabile mascotte Kiki, la famosa ananas gigante che anima i concerti con il suo estro.

L'idea di formare i NutriAzionisti nasce dalla voglia di diffondere la propria musica e il proprio stile nel panorama musicale italiano.

La carriera della band ha inizio nell'estate del 2021 con la partecipazione al concorso canoro nazionale "Note D’Estate" qualificandosi secondi nella categoria inediti e ricevendo apprezzamenti dal presidente di giuria Maestro Beppe Vessicchio con il primo singolo “Chissà mia madre”.

Nel novembre dello stesso anno dopo aver fatto esperienza in diversi concerti live la band pubblica la prima cover con una rivisitazione del noto brano “Ma che freddo fa” di Nada.

A marzo del 2022 i NutriAzionisti si proiettano nel panorama musicale divulgando il secondo singolo "La mia tenera età", una ballad introspettiva capace di evocare sentimenti e ricordi agli ascoltatori.

Nell’agosto dello stesso anno, infatti, sono protagonisti del Festival Mogol-Battisti a Paestum (SA), dove hanno l’onore di esibirsi e conoscere di persona il Maestro Giulio Mogol. In questa occasione la band si classifica prima nella sezione inediti e riceve un riconoscimento discografico dalla nota etichetta SPC Sound.

Nello stesso periodo, dopo aver superato le selezioni online, i NutriAzionisti si qualificano in prima posizione alle finali regionali del Sanremo Rock&Trend Festival che li porterà a calcare il palco dell’Ariston alle finalissime nazionali nel mese di settembre.

Sanremo sarà meta anche nei giorni del Festival, dove la band sarà ospite di Casa Sanremo presso il Teatro Palafiori.

Nel mese di ottobre, contestualmente alla partecipazione al Contest europeo del Tour Music Fest, la band lancia la cover del famosissimo brano “Generale” di De Gregori.      

 

Cerco la meraviglia di uno sguardo sincero
Che sorride alla vita anche in un giorno nero
I nascondigli più strani per trovare rifugio
Dopo la marachella all'ombra dei genitori
Dove sono finiti i miei superpoteri
Per poter realizzare sogni e desideri
E l'attesa del giorno in cui arriva quel babbo
Che ti rende il bambino più felice del mondo

E poi
Con uno sguardo indietro vedo quegli istanti
Di una vita che non tornerà
E mi chiedo

Cosa resterà della mia tenera età
Quando mamma mi urlava fai il bravo che c'è papà
Delle mille avventure con gli amici del quartiere
Si smetteva di giocare solo con un vincitore

Quelle ore a studiare sopra i libri di scuola
Con l'amico del cuore mentre il tempo vola
Costruire una casa fra i rami di ulivo
Ammirare un tramonto a due passi dal mare
Comporre parole letterine d'amore
A chi senza parlare mi ha fatto battere il cuore
Le corse in bicicletta verso mete lontane
Alla scoperta di luoghi non ancora vissuti

E poi
Con uno sguardo indietro vedo quegli istanti
Di una vita che non tornerà
E mi chiedo

Cosa resterà della mia tenera età
Quando mamma mi urlava fai il bravo che c'è papà
Delle mille avventure con gli amici del quartiere
Si smetteva di giocare solo con un vincitore

Oggi sono in balia di pensieri ed affanni
La frenesia che mi avvolge e il timore di soffocare
Circondato da maschere su un palcoscenico
Ed in mano un copione… da recitare
Descrizione del brano proposto - “La mia tenera età”


Il brano, scritto e musicato da Giorgio Platì con la collaborazione di Francesca Felline, racconta le emozioni e i ricordi che invadono cuore e mente quando ognuno di noi ripensa alla propria fanciullezza. Giochi, abbracci, sguardi, l'amore dei genitori, il primo colpo di fulmine, sono i temi principali di questa canzone.

Dal carattere melodico, il nuovo brano invade le parti più nascoste dell'anima dove ogni uomo e donna va a rifugiarsi quando la vita frenetica di ogni giorno ci mette alle corde costringendoci a nascondere il viso dietro a delle maschere.

“La mia tenera età”, nata con l’intento di ripercorrere la vita di ogni adulto, si presenta come un viaggio in cui il protagonista si ritrova dinanzi alla cruda realtà della vita quotidiana, accorgendosi di essere diventato ormai un attore circondato solo da maschere. E’ questa visione pirandelliana che spinge il protagonista del brano a chiedersi continuamente: “Cosa resterà della mia tenera età”.

“Ho scritto questa canzone in pieno lock-down, periodo che ha particolarmente segnato la vita di tutti noi. La situazione surreale e la difficoltà di vivere di quel periodo mi hanno riportato con la mente alla mia infanzia, quando la spensieratezza e l'innocenza mi portavano a sognare, a cogliere le piccolezze della vita, e, con coraggio, a superare i piccoli problemi che agli occhi di un bambino possono divenire enormi.”

Cit. Giorgio Platì


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Autore Daniela Piesco
Categoria Cultura e Spettacolo
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