"La crisi provocata dal Covid-19 avrà un impatto che durerà nel tempo in relazione alle finanze delle famiglie. Detto questo, una maggiore consapevolezza nel modo di spendere, cambiando il modo in cui si è abituati a spendere aumentando il risparmio, consentirà a molti consumatori europei di superare questi tempi incerti in una maniera meno traumatica rispetto a quanto si possa ritenere".
Questo è quanto ha dichiarato Mikael Ericson, presidente e ceo di Intrum, operatore europeo nei servizi al credito, a commento dell'European Consumer Payment Report (ECPR) realizzato dalla stessa azienda che ha intervistato - fra ottobre e novembre 2020 - oltre 24.000 consumatori di 24 paesi europei, Italia compresa.
Nel libro bianco che accompagna il rapporto si apprende che il 48% degli europei afferma che il proprio benessere finanziario è diminuito rispetto a sei mesi fa.
L'occupazione di quasi 4 europei su 10 è stata influenzata dal Covid-19, mentre più della metà (54%) ha visto una diminuzione del reddito familiare.
1 consumatore su 5 ha contratto più debiti per coprire la spesa quotidiana come conseguenza diretta del Covid-19. Questo valore sale al 24% tra i millennial.
Per quanto riguarda il risparmio, l'83% del campione italiano sostiene di esser soddisfatto di quanto riesce a risparmiare ogni mese, mentre nel 2019 il dato era pari al 84%. La media europea del 2020 è pari invece al 76%.
Il 58% dei nostri connazionali, comunque, non è soddisfatto della quota di denaro che riesce a mettere da parte ogni mese, nel 2019 il dato era pari al 53%.
Sono gli uomini i più oculati: una percentuale pari al 86% risparmia (in Europa è il 81%) in proporzioni variabili ogni mese, mentre la quota di risparmio attribuibile alle donne è pari al 79% (54% la media europea).