L’appuntamento del solstizio con il cambio di stagione ha suonato il suo gong lo scorso 21 giugno, lasciandoci un po’ perplessi su meteo e temperature di stagione. Prepariamoci dunque all’ ingresso trionfale dell’estate annunciato per il prossimo fine settimana: venerdì 29 giugno eccola raggiante a bordo dell’ anticiclone africano Caronte, portatore di temperature roventi fino a 40° al sud Italia e picchi di grande caldo e afa a Bologna (35°), Firenze, Milano.

Ma al mitico traghettatore – ricordiamo che  Caronte trasportava con la sua barca le anime verso le sponde dell’Ade -  sarà concesso un visto breve: dal 5 e 6 luglio, infatti, le temperature si abbasseranno ed i cieli non saranno così azzurri come vorrebbe la stagione.   La folle altalena di buono e cattivo tempo estivo continuerà con sbalzi di temperatura perl a gioia di coloro che non amano il caldo.

I dati meteo di previsione ci comunicano in anticipo  che i mesi di luglio   agosto saranno decisamente più temperati rispetto agli anni passati, specialmente nel Nordovest, in  Toscana, Lazio, Umbria, Campania, Sardegna e Sicilia, con piogge provenienti dall’Atlantico che dopo aver oltrepassato  l’Oceano in direzione  di Spagna, Francia  arrivano  in Italia per scaricare pioggia e grandine  nelle  nostre regioni più orientali  insieme al resto dell’Europa.

E allora quando arriverà il bel tempo e soprattutto quando progettare le ferie sotto il sole?


Il vero caldo arriverà a settembre ottobre, con valori superiori alla media ed anche i mesi autunnali ed invernali saranno caratterizzati da temperature di 2 gradi più alte rispetto alla media stagionale,  la neve non imbiancherà le città,  solo a Febbraio farà freddo davvero.


Tutta Colpa del global warming, previsioni a lungo termine per l’ecosistema

Il surriscaldamento del pianeta è portatore di queste virate climatiche così come è in grado di sfaldare molti ecosistemi: la variazione di temperatura sul globo dovuta all’emissione di gas serra inciderà nei prossimi cinquant’anni sui valori termici degli oceani, cambieranno gli ecosistemi marini, le catene alimentari si modificheranno con l’invasione di nuovi predatori e parassiti, mentre nelle aree tropicali, con la scomparsa di molte specie, si perderà la biodiversità. Non solo i pesci subiranno pesanti trasformazioni:  uno studio finanziato dal governo belga e pubblicato su Nature, ci avvisa del cambiamento dimensionale (2100) di specie come i crostacei, ragni e coleotteri  più piccoli del 45%, al contrario di falene notturne, cavallette e grilli che saranno più grandi del 20%. Anche gli animali a sangue caldo come mammiferi e uccelli modificheranno le loro struttura in relazione all’ecosistema a causa delle perdita di prede.   

Il focus degli scienziati sulla crosta terrestre osserva che non si era mai registrato un cambiamento ambientale così rapido nell’arco di 50milioni di anni e che bisogna attenzionare il fenomeno al massimo prendendo i giusti provvedimenti: è già tempo di green economy, di abbandonare le vecchie filosofie di sfruttamento di fossili e combustibili, di salvaguardare le risorse idriche, di aver cura del pianeta terra e della natura, senza il cui stretto rapporto biologico l’uomo non potrebbe neanche esistere, proprio come il cordone ombelicale unisce il grembo di una madre al neonato.