Continua la missione UNIFIL del contingente italiano impegnato in Libano, questa volta con un progetto a favore dei bambini libanesi disabili. I Caschi Blu Italiani proseguono nella loro incessante opera di supporto alla popolazione locale concretizzando progetti e supportando senza sosta le autorità locali in modo da pianificare i fabbisogni e le necessità future.
Quest'ultimo progetto nell'ambito della Cooperazione Civile e Militare (CIMIC) del Contingente Italiano in Libano, viene coordinato come tutti i progetti, da unità del Multinational CIMIC Group di Motta di Livenza, e da un team specializzato dell'Arma dei Carabinieri, proveniente appositamente dall'Italia.
Il progetto da alcune settimane, ha come obiettivo quello di prestare assistenza, mediante "La Terapia Multisistemica in Acqua" - Metodo Caputo Ippolito" a bambini libanesi con disturbi dello spettro autistico e disturbi generalizzati dello sviluppo che provengono da famiglie disagiate. Il metodo "Caputo Ippolito" messo in pratica dai Carabinieri è un processo riabilitativo globale finalizzato a stimolare, in modo graduale e cumulativo, i diversi sistemi di funzionamento del bambino (relazionale, cognitivo, e motivazionale).
Attraverso una valutazione mirata delle peculiarità e degli aspetti disfunzionali di ciascun soggetto, il protocollo utilizza l'elemento acquatico come mezzo per facilitare il raggiungimento degli obiettivi terapeutici, e progressivamente, l'integrazione con il gruppo di riferimento.
L'inizizativa CIMIC del Contingente Italiano su base Brigata Aosta, si è potuta realizzare anche grazie alla collaborazione con le autorità locali e con il Centro per disabili "Al Hanan" di Abbasyah, mediante la protezione dell'infanzia e l'aiuto dei genitori meno abbienti, con l'obiettivo principale di offrire le medesime possibilità di inserimento nella vita quotidiana anche a bambini affetti da patologie neuro-psicologiche.
Questa iniziativa a favore dei bambini libanesi disabili ha avuto grande successo ed è il frutto di un lavoro svolto in costante sinergia tra i militari e le istituzioni locali, testimone del legame sempre più forte creatosi tra il contingente internazionale della Missione UNIFIL, ed in particolare con il Contingente Italiano. Un'iniziativa che ha restituito il sorriso a questi piccoli che si sono finalmente potuti sentire uguali agli altri bambini.