Casaleggio a Porta a Porta: troppo facile il monologo... qualsiasi attivista storico o ex " terminale di rete" presente in studio lo avrebbe "distrutto"
Di Vincenzo Petrosino - Salerno -
Ieri sera sono stato a Porta a Porta per rispondere alle domande che molte persone si fanno e per raccontare il mio punto di vista.Non mi appassionano i discorsi sulle tifoserie, sulle correnti o sulla spartizione di potere.Il potere non è una risorsa limitata come il numero di poltrone da occupare, ma è il potere di cambiare le cose, limitato solo dalla nostra immaginazione. Credo che la partecipazione diretta dei cittadini, sviluppando strumenti che la consentano, sia la soluzione per ampliarlo.Quello che ritengo veramente importante è lavorare sulle idee. Sopratutto se sono tanto ribelli da sovvertire lo status quo e rendere l'Italia un Paese migliore. Il MoVimento 5 Stelle è nato mettendo al primo posto le idee, i progetti e le battaglie che danno un senso al nostro essere cittadini attivi, al nostro essere comunità.
Con queste parole Davide Casaleggio ha commentato la sua partecipazione nella puntata di giovedì a Porta a porta. Ma quanto sono credibili, in realtà, le sue parole?
Poco o nulla, perché ieri si è acoltato un giornalista che conosce poco il Movimento 5 Stelle ed un personaggio come Casaleggio che detto tutto quello che riteneva opportuno senza un vero contraddittorio ad una sedia vuota.
Non si risolvono così i dubbi e le ombre sul "nuovo" Movimento 5 Stelle.
Resto dell'idea che la situazione non sia troppo comprensibile se non la si conosce dall'interno.
Sarebbe stato simpatico vedere di fronte a Casaleggio un Pizzarotti, un Paragone, una Kassimatis, una Fattori o una Nugnes... o tanti altri degli espulsi, parlamentari e non, della prima o della seconda ora.
L'assoluta incapacità di far fronte alla critica e a possibili ed eventuali errori sembra irrisolvibile nel Movimento 5 Stelle.
Gli iscritti decidono?
Una piattaforma informatica non è sicura per definizione... figuriamoci se chi ne ha le chiavi non possa manipolarla! Che si istituisca un comitato di esterni, oltre che di notai, per gestirla.
Dopo averlo ascoltato, non solo resto con tutti i dubbi, ma attendo sviluppi, perché le cose non stanno come le ha raccontate Casaleggio, come chiuque sa chi le abbia vissute dall'interno.
Casaleggio vorrebbe forse far credere che nel M5S esista una meritocrazia e che le scelte siano solo ed esclusivamente espressione dei territori? Vorrebbe far credere che vada tutto bene e che i territori siano a stretto contatto con gli eletti e che questi siano i loro terminali di rete?
La rivoluzione tecnologica di cui parla Casaleggio, che con il cellulare si potrà far tutto e che secondo lui rappresenterebbe il "progresso"... esclude la mediazione parlamentare, dimostrando di avere una visione ridotta del progresso e della tecnologia.
Forse Casaleggio non sa che cosa sia "l'anima", ritenendo che chip e software, tramite robotica e intelligenza artificiale, possano trovare sempre la soluzione a tutto scegliendo, su base statistica, ciò che al momento sia ritenuto giusto o sbagliato.
Oggi la gente invece dovrebbe parlare, toccarsi, amarsi realmente e non nel cyberspazio... cavalcare un asino e sentire il calore di un uovo uscito da una gallina. Dovrebbe ritornare con i piedi per terra e riconoscere vecchi valori e non volare tra i bit...
I bambini dovrebbero vedere dal vivo i pulcini sotto la chioccia... e una pera sopra un albero e non tanto ricordarsi i pin, giocare con la play station, decidere di comprare una pizza on line e trovare la fidanzata su meetic.
Colui che dal padre ha "ereditato" le verità del Movimento dovrebbe rivedere software e hardware, dato che la CPU forse ha bisogno di esser raffreddata meglio, anche a liquido, visto che si sta riscaldando e molto nel tentativo di rompere precocemente, e oltretutto in modo sbagliato, la barriera che ci separa dal futuro... che non è detto possa essere migliore.