Per quanto riguarda l'evacuazione dell'acciaieria Azovstal, in base alle ultime dichiarazioni del vice primo ministro Iryna Vereshchuk, sarebbero 52 i militari gravemente feriti trasferiti da Mariupol in un ospedale nella città di Novoazovsk, controllata dai russi. Altri 264 militari sono stati portati nella città di Olenivka, anche questa controllata dai separatisti russi, non è ben chiaro se anche costoro siano feriti, seppure non in maniera grave.
La Vereshchuk che i 52 soldati gravemente feriti verranno scambiati con prigionieri di guerra russi una volta che le loro condizioni si saranno stabilizzate, aggiungendo che i negoziati continuano e che l'Ucraina sta lavorando alle prossime fasi dell'operazione umanitaria per salvare la vita degli altri soldati. La Russia, però, non ha confermato alcuno scambio di prigionieri.
"Per quanto riguarda la situazione a Mariupol", ha detto Zelensky nel suo ultimo rapporto per riassumere l'andamento del conflitto, "grazie alle azioni dell'esercito ucraino - le forze armate ucraine, l'intelligence, la squadra negoziale, il Comitato internazionale della Croce Rossa e le Nazioni Unite - speriamo di poter salvare la vita dei nostri ragazzi. Tra loro ci sono i feriti gravi, che ricevono assistenza medica.Voglio sottolineare: l'Ucraina ha bisogno di eroi ucraini vivi. Questo è il nostro principio. Penso che ogni persona normale capirà queste parole. L'operazione per salvare i difensori di Mariupol è stata avviata dai nostri ufficiali, sia appartenenti alle forze armate che ai servizi segreti. Per riportare i ragazzi a casa, il lavoro continua, e questo lavoro ha bisogno di delicatezza... e tempo. Manteniamo anche la massima attività diplomatica in altre aree nell'interesse dell'Ucraina".
Quindi, quanti soldati ucraini siano ancora all'interno dell'acciaieria e come procederà la loro liberazione non è affatto chiaro, anche se per il momento le armi parrebbero continuare a tacere in quell'area.
Nella notte, secondo quanto riportato dal governatore dell'Oblast di Leopoli, Maksym Kozytsky, vi è stato un attacco missilistico sul campo di addestramento militare del distretto di Yavoriv, che però sarebbe stato contenuto con successo. La struttura era stata precedentemente presa di mira e gravemente danneggiata dalle forze russe il 15 maggio.
Nel Dombass i russi tentano di conquistare l'oblast di Luhansk ma, secondo fonti ucraine starebbero subendo perdite pesanti vicino a Sievierdonetsk, dove avrebbero iniziato a ritirarsi.
Nel nord, però, si registrano bombardamenti delle forze russe nell'oblast di Chernihiv, dove un attacco missilistico ha colpito il villaggio di Desna, provocando morti e feriti.
Questo, secondo Kiev, l'ultimo bilancio delle perdite subite dall'esercito russo dall'inizio della guerra: 27.900 soldati, 1.235 carri armati, 3.009 veicoli corazzati per il trasporto di personale, 2.109 veicoli e serbatoi di carburante, 578 pezzi di artiglieria, 198 sistemi di lancio multiplo di razzi, 90 sistemi di difesa antiaerea, 167 elicotteri, 201 aerei, 436 UAV e 13 imbarcazioni.
Adesso, però, la Russia inizia a parlare di guerra. Così, Dmitry Peskov, il portavoce di Putin, ha definito in tal modo la difesa dell'integrità territoriale ucraina da parte di Kiev e dei Paesi che la stanno sostenendo, in una dichiarazione rilasciata durante un evento organizzato da un'azienda russa.
"La guerra ibrida è ciò a cui stiamo assistendo in questo momento, è ciò che abbiamo verificato", ha affermato. "Non si limita ai consiglieri statunitensi e britannici, che dicono ai nazionalisti ucraini armati cosa fare e che forniscono loro dati di intelligence e così via. No. È una guerra diplomatica e una guerra politica che tenta di isolarci nel mondo. È una guerra economica. È vero che continuiamo a riferirci a loro come a stati ostili, ma dovrei dire che sono stati ostili, perché quello che stanno facendo è una guerra", ha detto Peskov."Prendi la nostra valuta nazionale che è stata fermata, bloccata. In altre parole, i nostri averi in dollari ed euro sui conti nei paesi occidentali sono stati congelati. Sono stati rubati, stanno cercando di derubarci. Ma combatteremo , ovviamente", ha detto Peskov aggiungendo che tali manifestazioni di ostilità sono state molte.
Peskov ha poi concluso il suo intervento dichiarando che comunque la Russi vincerà e otterrà tutti gli obiettivi che si è prefissata... grazie a Putin, che è sostenuto da tutto il Paese, giovani in testa.
Infine, da sottolineare come la guerra in Ucraina abbia provocato l'implosione del gruppo di Visegrad, i quattro Paesi Ue - Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e Slovacchia - che si erano alleati per fare pressioni sulle decisioni di Bruxelles ritenute non in linea con le loro politiche interne di indirizzo ultranazionalista.
Come ultima conferma di ciò, il tweet del ministro degli Esteri ceco Jan Lipavsky che ha criticato il governo di Budapest dopo la decisione dell'Ungheria di non sostenere le sanzioni contro le esportazioni di energia russe, definendola "inaccettabile", aggiungendo che l'Europa deve essere più unita che mai.