Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky giovedì ha incontrato Keith Kellogg, inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina e la Russia. Durante l'incontro, Zelensky ha espresso profonda gratitudine per il sostegno offerto dagli Stati Uniti, sottolineando come la “forza americana” rappresenti un pilastro non solo per l'Ucraina, ma per l'intero mondo.
Nel corso della discussione, i due hanno esaminato attentamente la situazione sul campo di battaglia, concentrandosi sulla necessità di facilitare il ritorno di tutti i prigionieri ucraini e di definire garanzie di sicurezza efficaci. Zelensky ha ribadito la posizione di Kiev, sempre orientata verso una pace solida e duratura, e ha affermato la disponibilità del suo team a lavorare instancabilmente per realizzare un accordo forte e pragmatico con gli Stati Uniti, soprattutto in termini di investimenti e sicurezza.
In un clima di crescenti tensioni, più o meno contemporaneamente al colloquio tra Zelensky e Kellogg, sul social X, Elon Musk ha lanciato un duro appello contro quella che ha definito una “prolungata guerra di trincea”, evidenziando i costi umani e finanziari del conflitto e denunciando una spesa miliardaria per l'Ucraina che, a suo avviso, avrebbe la corruzione:
"Ci sono stati due anni di morti in trincea senza cambiamenti significativi nei confini. Sono stati spesi centinaia di miliardi di dollari, molti dei quali sono andati ad alimentare la corruzione. La domanda morale fondamentale è questa: quanti altri anni di morti in trincea e miliardi di dollari di corruzione vuoi? La risposta morale è zero".
Parallelamente, durante un'intervista al CPAC – l'annuale raduno dei nazifascisti made in USA – il vicepresidente Vance ha lanciato bordate nei confronti di Zelensky, affermando in maniera provocatoria che senza il sostegno degli Stati Uniti l'Ucraina non potrebbe esistere, suggerendo al presidente ucraino un cambio radicale nell'approccio comunicativo e strategico.
🚨JD Vance goes BEAST-MODE on Zelenskyy trying to sabotage a Trump Peace deal:
— Benny Johnson (@bennyjohnson) February 20, 2025
“His country wouldn’t exist without the generosity of the United States of America. Say thank you. It’s stupid. Badmouthing Trump in public will not change his mind. Zelenskyy needs better consultants pic.twitter.com/96yzVIYKYn
Anche il presidente Trump, in precedenza, aveva usato un linguaggio tagliente nei confronti di Zelensky, definito un comico da due lire e un dittatore, invitandolo a considerare un trasferimento in un altro paese.
Mentre a Washington il dibattito politico si infiamma, emergono nuove prospettive per il futuro dell'Ucraina. Secondo una rivelazione esclusiva di Reuters, la Russia potrebbe accettare di rinunciare fino a 300 miliardi di dollari di beni sovrani congelati in Europa per finanziare la ricostruzione dell'Ucraina. Tuttavia, fonti vicine al dossier indicano che Mosca insisterebbe perché una parte di quei fondi venga investita in un quinto del territorio ucraino, quello attualmente sotto il controllo delle proprie forze militari.
Dopo l'invasione del 2022, gli Stati Uniti e i loro alleati hanno adottato misure severe contro la Russia, congelando gli asset di quella nazione per un valore compreso tra 300 e 350 miliardi di dollari – in gran parte costituiti da titoli di Stato europei, statunitensi e britannici – detenuti in un deposito titoli europeo.
Il quadro geopolitico rimane estremamente complesso. Da un lato, l'Ucraina dimostra determinazione nel cercare una soluzione che garantisca una pace duratura e investimenti concreti, mentre dall'altro lato, le dichiarazioni dell'amministrazione Trump rendono il clima diplomatico sempre più difficile.
La possibilità di impiegare gli asset congelati per la ricostruzione del paese potrebbe rappresentare un'opportunità innovativa per trasformare una misura punitiva in uno strumento di pace, ma la condizione richiesta da Mosca fa ritenere tale opzione poco praticabile.
Intanto, continua a far rumore il silenzio dell'Europa sul piano di Putin, la cui idea di pace è quella di consegnare a Putin ciò che in Ucraina ha rubato negli ultimi tre anni.