La mostra “Sandro Martini. Segno e colore oltre il telaio” presso la Paula Seegy Gallery offre un’opportunità unica di esplorare l’opera di uno degli artisti più significativi dell’arte astratta italiana. Curata da Luigi Sansone e concludendosi il 25 gennaio 2025, questa retrospettiva non solo celebra la carriera di Martini, ma si propone anche di farci meditare sulle complesse interazioni tra colore, forma e percezione.
Il clou dell’evento “Dedicato a Sandro Martini” che si svolgerà il 16 gennaio, arricchisce ulteriormente questa esperienza, fondendo arte visiva, musica e poesia in una sinfonia di espressione culturale. La presenza di Walter Colombo, che eseguirà composizioni musicali dal suo cd “Pentimenti”, rappresenta un perfetto esempio di come l’arte possa oltrepassare i confini della tela per collidere con altre forme artistiche. La musica diventa allora non solo un accompagnamento, ma un'estensione del pensiero creativo di Martini, trasformando ogni nota in un riflesso dell'intensità cromatica delle sue opere.
Un elemento notevole di questa iniziativa è la grande incisione realizzata da Martini per il cd, che funge da libretto d’artista; questo pezzo non è solo un documento della musica, ma un'opera d'arte in sé, in cui il visivo e l'uditivo si intrecciano per offrire al pubblico un’esperienza multisensoriale. Qui si evidenzia la natura polivalente di Martini come artista, capace di dialogare attraverso diversi linguaggi creativi.
In aggiunta, le letture delle poesie di Corrado Paina, custodite nel libro “Come la vita”, amplificano l’atmosfera intima dell’evento. Queste parole, in edizione limitata e curate da Matteo Martini, non solo rendono omaggio all’amicizia tra i due artisti, ma offrono anche un’altra dimensione alla serata, dimostrando quanto la poesia possa risuonare in armonia con le immagini e i suoni.
L’esposizione alla Paula Seegy Gallery presenta una selezione di opere iconiche di Sandro Martini, ognuna delle quali racconta una storia unica attraverso il suo uso audace del colore. Le tecniche utilizzate, spaziando dall’acquerello al collage, dall'affresco alla scultura, rivelano un percorso artistico in continua evoluzione. Tra i lavori esposti, spicca “Porcospino” (1959), una delle prime opere dove si delinea il linguaggio espressivo di Martini. Questa assemblaggio in legno d’ulivo e ferro saldato non solo segna l'inizio della sua ricerca artistica, ma riflette anche l'influenza del cantiere livornese frequentato in gioventù, un ambiente che ha contribuito a formare la sua sensibilità verso i materiali.
Ciò che colpisce nelle opere di Martini è la potenza evocativa del colore. Opere come “Trascrizione Misia” e “Quantità achè” nel 2003 mostrano chiaramente come l’artista utilizzi le cromie non solo come semplici componenti estetici, ma come veri e propri strumenti per costruire spazi che vanno oltre i confini fisici della tela. I colori vibrano, comunicano, e creano luoghi di riflessione per chi osserva.
La recente opera “Quantità Marmelitino” del 2021 introduce un’ulteriore evoluzione nel linguaggio di Martini. Luigi Sansone evidenzia come questa fase artistica rappresenti un restringimento dell’area colorata a favore dell’introduzione del bianco. Questo “silenzio” cromatico non è da considerarsi una mancanza, ma piuttosto un invito alla contemplazione, uno spazio meditativo in cui il bianco diventa protagonista, facendo brillare ulteriormente le tonalità circostanti. La riflessione del curatore ci riconduce alle parole di Kandinsky, che considerava il bianco come simbolo di una realtà in cui tutti i colori sono stati assorbiti. Qui, il bianco non è assenza, ma possibilità infinita.
Questa poetica dell’assenza e della presenza viene ripresa nei momenti di contemplazione che il visitatore è invitato a vivere di fronte alle opere di Martini. La scelta di un colore apparentemente neutrale, il bianco, assume un valore significativo: un’oasi tranquilla che invita ad una pausa, a un respiro profondo nel turbinio emotivo che caratterizza i colori.
La biografia fotografica di Pino Varchetta, anch'essa parte della mostra, offre un ulteriore spunto di riflessione. Questi sei scatti, frutto della lunga amicizia tra Varchetta e Martini, immortalano momenti in cui l’artista era al lavoro, permettendo così di scoprire le sfumature della sua personalità e il contesto in cui operava. La fotografia diventa così un ulteriore linguaggio per raccontare l’arte, un modo per svelare il dietro le quinte della creatività.
Nel complesso, “Sandro Martini. Segno e colore oltre il telaio” non è solo una retrospettiva dell’opera di un artista, ma un viaggio attraverso l’essenza stessa dell’arte contemporanea. Ci invita a pensare e ripensare alla nostra percezione del colore, alla sua capacità di coinvolgerci non solo visivamente ma anche emotivamente. Martini, con la sua ricerca incessante e innovativa, ci consegna opere che parlano, che cantano, e che ci invitano a esplorare noi stessi mentre ci perdiamo nel mondo dell’arte.
In un’epoca in cui il visibile sembra sovrabbondare, la mostra di Martini ci ricorda l’importanza del silenzio, della meditazione e di come, a volte, sia necessario togliere per aggiungere. L’incontro tra diverse forme artistiche, la commistione di suoni e colori, lascia il pubblico con un senso di meraviglia e introspezione, elementi essenziali per comprendere appieno il potere dell’arte di Sandro Martini. Concludendo, il suo lavoro è una celebrazione non solo del colore e della forma, ma anche della vita stessa in tutte le sue complessità e bellezze.
Coordinate evento
Titolo Dedicato a Sandro Martini
Evento musiche di Walter Colombo, poesie di Corrado Paina, fotografie di Pino Varchetta
Data giovedì 16 gennaio 2025, ore 18
Coordinate mostra
Titolo Sandro Martini. Segno e colore oltre il telaio
A cura di Luigi Sansone
Sede Paula Seegy Gallery, via San Maurilio 14 - Milano
Date 3 dicembre 2024 - 25 gennaio 2025
Orari da martedì a sabato, ore 12 - 19
Ingresso libero
Info al pubblico [email protected] – mob. +39 340 4215312
www.paulaseegygallery.com
*_©Angelo Antonio Messina