Tanto è drammatica la situazione in Siria che ormai, quasi persa la speranza per una risoluzione che riesca almeno ad imporre una tregua per iniziare a discutere un piano di pace, si moltiplicano gl iappelli perché si permetta l'evacuazione dei civili dalle zone interessate al conflitto.
Questo l'appello di papa Francesco lanciato da piazza San Pietro durante la consueta udienza del mercoledì.
«Voglio sottolineare e ribadire la mia vicinanza a tutte le vittime del disumano conflitto in Siria. È con un senso di urgenza che rinnovo il mio appello, implorando, con tutta la mia forza, i responsabili, affinché si provveda a un immediato cessate il fuoco, che sia imposto e rispettato almeno per il tempo necessario a consentire l’evacuazione dei civili, soprattutto dei bambini, che sono ancora intrappolati sotto i bombardamenti cruenti.»
All'appello del Papa fa eco quello di Andrea Iacomini, portavoce Unicef Italia.
«Non bisogna abbassare l’attenzione sulla situazione di Aleppo est o condanneremo questo popolo a morte. Ci sono migliaia di persone ancora in trappola ad Aleppo est, senza via di uscita, che devono essere messe in salvo dalla furia dei bombardamenti che uccidono ogni giorno bambini e radono al suolo scuole e ospedali.
Chiediamo con forza un piano di evacuazione dei civili con l’accordo di tutte le forze in conflitto, senza alcuna distinzione, che risparmi ulteriori sofferenze a questo popolo.
Questo conflitto, non più civile ma mondiale, che dura oramai da sei anni, non è la guerra del popolo siriano sulla cui testa invece si sta giocando una partita a scacchi senza vincitori né vinti. E’ la più grande catastrofe del nostro tempo.
Chiedo a tutti i media di non spegnere la luce su Aleppo, di continuare a parlarne e a sensibilizzare l’opinione pubblica su una questione che ci riguarda molto da vicino.»