Kazakistan, Qatar, Stati Uniti, Sudafrica... "starò fuori dal giro per qualche mese" dice Matteo Renzi al Corriere, parodiando inconsapevolmente un gangster, neanche fosse il Mackie Messer dell'Opera da tre soldi, anche se qui i soldi saranno ben più di tre, visto che, nonostante sia stato trombato alle ultime elezioni e ci sia più di mezza Italia che non lo sopporta, andrà a tenere conferenze su argomenti improbabili, ma comunque ben pagate.

Inutile fare ipotesi sulle finalità di questa campagna di finanziamento. In ogni caso, il buon Matteo non si è dimenticato di assegnare i compiti ai suoi fedelissimi che, invece di chiedersi dove il Pd abbia sbagliato e come ricucire il rapporto con l'elettorato, adesso sono in ascolto permanente per prendere in fallo i "nemici" al governo.


Così, il fido Michele Anzaldi se la prende con Matteo Salvini che "con la sua mania di farsi fotografare per avere qualche click in più sui social ha addirittura reso pubblici documenti riservati del Viminale. Un pressappochismo mai visto.
Senza avere i mezzi della Cia, basta un semplice zoom alla sua foto in aereo mentre sfoglia alcune carte per rendersi conto che ha tra le mani documenti top secret. E invece di proteggerli li tiene in favore di macchina fotografica."

Per la cronaca, lo zoom l'ho fatto e non si riesce a capire una parola di cosa vi sia scritto in quelle carte... ma va bene lo stesso.


Il senatore della Lega Alberto Bagnai rilascia un'intervista alla radio e dice "Mi sembra che ci sia un accordo sul fatto di far partire la flat tax sui redditi di impresa a partire dall’anno prossimo. Il primo anno per le imprese e poi a partire dal secondo anno si prevede di applicarla alle famiglie", che subito arrivano gli strali di Boschi, Nannicini, Marattin sull'incoerenza ed il pressappochismo del nuovo governo... naturalmente, dopo aver detto in precedenza che, per i conti dello Stato, la flat tax applicata tout court sarebbe stata ionsostenibile.


Finito qua? No, c'è anche Morando sulla Fornero: "Sull’abolizione della Fornero dobbiamo dire no in nome degli interessi dei giovani, perché quella misura mette a rischio la tenuta del sistema previdenziale, già minacciata dall’essere noi l’unico paese avanzato con un andamento demografico negativo. E per l’interesse delle donne, che quota 100 se la sognano. Si possono sviluppare le misure di correzione sui lavori usuranti, sull’ape volontaria, ma altra cosa è smantellare la riforma".

In quest'ultimo caso, nessuno aveva detto nulla al riguardo nelle ultime ore... Morando si è solo anticipato. E la giornata non è finita.