Se Google è il motore di ricerca installato di default su iPhone e iPad c'è un motivo ben preciso: un miliardo di dollari.

E' la cifra che nel 2014 Google ha pagato ad Apple per essere proposto come strumento di default per le ricerche su Internet a centinaia di milioni di utilizzatori di iPhone. Questa volta la rivalità fra le due case, che si contendono il mercato con i sistemi operativi Android e iOS, è stata messa da parte.

Questa notizia, per certi versi sorprendente, è stata resa nota la scorsa settimana nel corso del processo intentato da Oracle contro Google, accusata di aver violato su Android alcuni brevetti del linguaggio Java, di cui Oracle è appunto il detentore.

Secondo gli avvocati di Oracle, l'accordo prevede anche la spartizione degli introiti derivanti dalla pubblicità che Google mostra agli utenti iOS. Non si conoscono, al momento, le esatte percentuali.

Particolarmente interessanti sono alcuni dati venuti alla luce sempre durante il processo. La qual cosa ha molto irritato il management del gigante di Mountain View, che si è rivolto ad un giudice federale, lamentandosi del fatto che erano state diffuse informazioni estremamente sensibili e chiedendo che fossero rimosse dagli atti del processo e che questi fossero secretati.

Si tratta dei dati delle vendite del sistema operativo Android, il più diffuso nel mondo, che, da quando è stato introdotto sul mercato, avrebbe garantito a Google introiti pari a 31 miliardi di dollari, con un guadagno di 22 miliardi. Apple ha incassato 32 miliardi di dollari dall'iPhone solo nell'ultimo trimestre del 2015, senza contare le app e la pubblicità. Una bella differenza.

Il modello di business delle due aziende è naturalmente diverso. Google non guadagna sulla vendita di telefonini che usano Android, fatta eccezione per quelli marcati Nexus e Pixel. Le sue entrate sono costituite da una percentuale delle vendite su Google Store e dalla pubblicità. Essere il motore di ricerca di default su Safari significa per Google poter mostrare pubblicità a milioni di utenti in più, senza aver dovuto sviluppare un sistema operativo per loro.

E' molto importante per un'applicazione o, appunto, un motore di ricerca essere proposto come default. Gli utenti, in genere, accettano la scelta e non cambiano. Lo dice la storia. Nel 2012, Apple sostituì Google Maps su gli iPhone con una sua applicazione, inizialmente molto criticata, perché piena di errori. Oggi, i suoi utilizzatori sono tre volte di più rispetto a quelli di Google Maps.