Anche Tommaso Verdini è finito agli arresti... domiciliari, a seguito di un'indagine in corso dalla scorsa estate.
Il figlio dell'ex senatore forzista Denis - condannato in via definitiva a 6 anni e 6 mesi per il crac del Credito Fiorentino e a 5 anni e 6 mesi per bancarotta fraudolenta nel fallimento della Società Toscana di Edizioni che per motivi di salute sta scontando la sua pena agli arresti domiciliari nella villa di Pian dei Giullari a Firenze - è finito nei guai, insieme ad altre quattro persone, per un'indagine che riguarda degli appalti Anas.
Tra i molti interessi e le molte occupazioni di Tommaso Verdini vi è anche quella di lobbista, attività molto redditizia come ci dimostrano le fortune di un collega, tra l'altro anche lui vicino a Denis Verdini, come Matteo Renzi.
In un'indagine partita lo scorso maggio, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Ielo, si ipotizza che tramite la società Inver, con cui Tommaso insieme ad altri fa attività di lobbying a favore di aziende che partecipano a gare d'appalto per lavori pubblici, avrebbe facilitato i suoi clienti a partecipare ed a vincere gare indette da Anas, grazie al fatto di essere a conoscenza di informazioni riservate relative ai bandi. Informazioni apprese da dirigenti Anas, a loro volta finiti nell'inchiesta, in cambio di denaro.
Naturalmente si tratta di un'ipotesi accusatoria formulata dagli inquirenti... tutta ancora da dimostrare.
C'è però da aggiungere una sottolineatura che, vista la vicenda, è comunque dovuta. La Francesca, come la chiama Matteo Salvini, è da tempo la "fidanzata" dell'attuale ministro dei Trasporti, in carica dalla fine del 2022. La Francesca è anche figlia di Denis Verdini. Pertanto, Tommaso Verdini è anche "quasi cognato" di Matteo Salvini, un ministro che, visto l'incarico, ha un rapporto privilegiato con Anas. Ovviamente, questo non ha niente a che fare con l'inchiesta e con le ipotesi accusatorie. È solo una coincidenza che, per dovere di cronaca, non può non essere ignorata.