Dopo una giornata di disagi e cancellazioni, il traffico aereo nel nord-ovest dell'Italia è tornato alla normalità. A causare il blocco, un guasto tecnico nel sistema di trasmissione dati del centro radar di Milano, da cui dipende il controllo dello spazio aereo su Liguria, Piemonte e Lombardia.

In pratica, la distribuzione dei dati affidata a Tim non funzionava per un guasto sulla linea. Figuriamoci se un sistema di trasmissione dati che deve gestire il traffico dei radar non ha un backup! Ci mancherebbe! Il problema è che non funzionava neppure quello!

L'interruzione è iniziata nella serata di ieri: i primi segnali del malfunzionamento si sono avuti intorno alle 20:20, seguiti da un aggravamento alle 20:40 con la dichiarazione del Rateo Zero, procedura che comporta lo stop totale a decolli e atterraggi negli aeroporti interessati.

Il caos si è fatto sentire subito: voli cancellati, ritardi pesanti, viaggiatori bloccati negli scali di Milano, Torino, Genova, Bergamo, Firenze e Pisa. Uno scenario critico, proprio in un weekend chiave per le partenze estive. Solo intorno alle 22:15, grazie all'intervento dei tecnici dell'Enav – l'Ente nazionale per l'assistenza al volo – è stato possibile ripristinare, seppur con lentezza iniziale, l'operatività del sistema. I rallentamenti si sono protratti fino a tarda notte.

Il Ministero dei Trasporti ha fatto sapere che il vicepremier Matteo Salvini ha seguito l'evolversi della situazione "in contatto costante con Enav e gli altri soggetti coinvolti".

Voi ci credete? Se così fosse stato, perché uno come il ministro leghista che passa il suo tempo a scrivere o a leggere ciò che viene postato sui suoi account social non si è premurato di far sapere agli italiani che cosa stava accadendo e come "lui" stesse seguendo il problema?

"Da Salvini nemmeno una parola sul blocco del traffico aereo di ieri", ha commentato la deputata di AVS, Elisabetta Piccolotti. "Stavolta non ha parlato di chiodi, non ha sporto denuncia per dare la colpa a dei fantomatici sabotatori e non ha proferito parola nemmeno per dare qualche rassicurazione ai tanti che non sono riusciti a partire.La linea ormai è il silenzio assoluto.A questo punto forse sarebbe meglio che Meloni gli consentisse di lasciare il Ministero dei Trasporti perché è chiaramente una materia che non gli interessa, che non gli piace e soprattutto che non è adatta a lui che ha bisogno ogni giorno di poter sparare una sciocchezza propagandistica più grossa di quella del giorno prima.E il problema è che se hai sparato il Ponte sullo Stretto nei primi mesi del mandato poi trovarne una da sparare più grossa per il prosieguo è proprio dura".

Il Partito Democratico ha formalizzato la stessa opinione presentando un'interrogazione parlamentare urgente per chiedere chiarimenti immediati:

"Dopo aver messo in ginocchio il trasporto ferroviario, ora Salvini blocca anche il cielo", hanno attaccato in una nota i deputati PD Anthony Barbagallo e Andrea Casu, rispettivamente capogruppo e vicepresidente della Commissione Trasporti, accusando il Ministro di non aver garantito un sistema efficiente e sicuro, lasciando migliaia di passeggeri bloccati a terra senza informazioni né soluzioni.

"È gravissimo – proseguono – che nel 2025 possa verificarsi un guasto così critico senza spiegazioni chiare e soprattutto senza piani di emergenza efficaci. Salvini si limita a dire che ha seguito la situazione, ma il punto è: perché il sistema ha mostrato una simile vulnerabilità?"

All'interrogazione si sono uniti anche altri parlamentari Dem, tra cui Ouidad Bakkali, Valentina Ghio e Roberto Morassut. L'intenzione dichiarata è quella di andare fino in fondo per accertare eventuali responsabilità politiche e gestionali.

"Mentre Salvini fa propaganda sui social, il Paese va in tilt", concludono.

In attesa delle risposte ufficiali, resta una certezza: un guasto tecnico può sempre accadere, ma quando a crollare è un'intera rete di controllo aereo, la domanda da porsi è se si sia fatto tutto il possibile per prevenirlo. E su questo la polemica è solo all'inizio, visto che dai treni, adesso, il problema sta investendo anche il traffico aereo.