“Il pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo dovrà rimanere aperto anche con i lavori avviati, così come è stato fatto per il Policlinico di Messina e per altri presidi italiani. L’ASP trovi la soluzione così come si era impegnata a fare nel mese di ottobre. Non è possibile anche alla luce anche della non più rinviabile chiusura del ponte Mela immaginare di lasciare la mia città e il comprensorio senza un punto di primo intervento”.

Il Sindaco Pippo Midili invita l’ASP ad evitare decisioni, che potrebbero penalizzare la comunità milazzese, e annuncia che ancor prima della seduta di Consiglio comunale straordinario, che quasi sicuramente il presidente del civico consesso Alessandro Oliva convocherà subito dopo Pasqua, chiederà ufficialmente al Commissario dell’Azienda sanitaria messinese di valutare la soluzione, che ritiene più percorribile per far sì che durante i lavori per il potenziamento del pronto soccorso, l’attività continui ad essere prestata a Milazzo.

“Non vi sono altre ipotesi, – ribadisce Midili – né tantomeno accettiamo il trasferimento seppur temporaneo; ma chissà per quanto a Barcellona. Non è percorribile e sono tante le ragioni per sostenerlo. Nessuno cerchi di dare rassicurazioni, perché non possono esserci. Come l’ASP garantirebbe ad esempio i casi di assistenza con l’elicottero? Un paziente ustionato verrebbe portato al pronto soccorso a Barcellona e poi ritrasferito a Milazzo, dove c’è la pista per l’atterraggio del velivolo? Improponibile sia come tempi, sia come ragionevolezza; ma anche per casi meno evidenti, come le sospette fratture, cosa facciamo? Diagnosi a Barcellona e poi l’eventuale trattamento nella sala gessi a Milazzo? Gli esempi possono essere tanti per dimostrare che occorre concentrare gli sforzi, senza immaginare altro, sulla realizzazione di una alternativa al “Fogliani”. In tale ottica porterò avanti qualsiasi azione per evitare decisioni, che contrastano col diritto all’assistenza sanitaria”.

Nell’apprendere inoltre che il Genio Civile è ormai determinato a chiudere al transito il ponte Mela, Midili ribadisce l’obbligatorietà, parallelamente e tempestivamente, di realizzare il percorso alternativo, peraltro previsto in sede progettuale, poiché “è inconcepibile isolare le città di Milazzo e Barcellona per oltre un anno”.

“Non accetto giustificazione di alcun genere, – evidenzia – anche perché ritengo che l’attuale stato di cose, che sta portando oggi alla chiusura per ragioni di sicurezza della struttura sia stato determinato da una serie di errori, che non vanno taciuti e sui quali anzi è necessario fare chiarezza, perché alla fine non si può far pagare il conto solo ai cittadini. Quando infatti nel 2018 si è deciso di ricostruire il ponte, non ci si è accorti che l’impalcato era di dimensioni inferiori rispetto alla lunghezza del ponte? Perché non si è provveduto alle opportune modifiche; anziché intervenire con delle mensole, che oggi presentano deformazioni tali da non garantire la sicurezza della struttura? Perché è stata accettata questa sorta di compromesso? Chi aveva il compito di verificare l’ha fatto? Perché il bypass, che era stato previsto nel progetto, è stato poi stralciato ritenendolo non necessario sostenendo che i lavori di consolidamento si sarebbero potuti fare ugualmente mantenendo una parziale apertura del ponte? Anche in questo caso nessuna risposta ed invece le risposte le pretendiamo, perché la soluzione più semplice non è quella di chiudere la strada, ripeto azione legittima, perché legata alla sicurezza, ignorando però ciò che la stessa rappresenta per le comunità di Milazzo e di Barcellona, poi alzando muri quando vengono giustamente chieste alternative a tutela delle comunità che rappresentiamo. Io non ci sto e pertanto ribadisco che è fondamentale realizzare quantomeno la strada, che è stata ritenuta possibile a seguito del sopralluogo di martedì, senza “se” e senza “ma”, senza giustificazioni legate alla carenza di risorse, che nel 2018, quando si ipotizzava il bypass c’erano e che comunque in casi come questi vanno trovate e subito”.