Esteri

L'arcivescovo di Canterbury invita i governi ad agire contro Israele per far rispettare il parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia

Il dio degli ebrei non si è mai evoluto, è sempre rimasto il dio degli eserciti... un'entità molto poco socievole e ancor meno diplomatica, in base a come la interpretano i sionisti, che pretende dagli ebrei che facciano fuori tutti quelli che non appartengono alla loro religione (considerati stranieri) e che risiedano nella terra che lui ha assegnato loro. Nel caso venissero meno a tali indicazioni, allora sarebbero guai.

Per questo gli israeliani, supportati da un fanatismo messianico, si sono sentiti e si sentono tutelati nel commettere, da decenni, crimini di ogni genere nei confronti del popolo palestinese. Un fanatismo messianico che viene utilizzato anche dai capi politici, anche da quelli che in una sinagoga non mettono piede da sempre, e alimentato dai leader spirituali per promuovere apartheid e genocidio.

Tutto questo è potuto accadere perché le lobby ebraiche e le convenienze geopolitiche hanno fatto voltare la testa dell'occidente da un'altra parte. Un occidente che adesso fa finta di ignorare pure il dettato della Corte Internazionale di Giustizia dell'Aia!

Ma oltre al dio degli ebrei, c'è anche il dio dei cristiani, che è tutta un'altra cosa... più o meno l'esatto opposto. Figuriamoci poi se i cristiani sono addirittura anglicani!

Così, facendo riferimento a giustizia e coscienza, quest'oggi l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, capo spirituale della Chiesa d'Inghilterra,  ha esortato i governi a dar seguito alla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia espressa contro l'occupazione israeliana del territorio palestinese, affermando che lo Stato di Israele ha "negato al popolo palestinese dignità, libertà e speranza" e che porre fine all'occupazione del territorio palestinese è "una necessità legale e morale".

Questa la dichiarazione dell'arcivescovo di Canterbury sul parere consultivo della Corte Internazionale di Giustizia su Israele e i territori palestinesi occupati:

"Il parere consultivo della Corte internazionale di giustizia (19 luglio 2024) chiarisce definitivamente che la presenza di Israele nei Territori palestinesi occupati è illegale e deve cessare il più rapidamente possibile.In un momento in cui il mondo è segnato da crescenti violazioni del diritto internazionale, e l'impegno verso un sistema basato sulle regole è in discussione, è imperativo che i governi di tutto il mondo riaffermino il loro incrollabile impegno verso tutte le decisioni della Corte internazionale di giustizia, indipendentemente dalla situazione. Il diritto internazionale protegge la nostra comune umanità e salvaguarda la dignità umana e la prosperità. Per resistere a un mondo in cui azioni come la tortura, la presa di ostaggi e la violenza indiscriminata diventano la norma, dobbiamo applicare la legge senza paura o favoritismi in tutte le circostanze. Ma per troppo tempo è stata applicata e sostenuta in modo selettivo, il che minaccia la nostra pace e sicurezza comuni. Ora è il momento di invertire questa tendenza profondamente dannosa.  Avendo visitato i nostri fratelli e sorelle cristiani palestinesi molte volte negli ultimi decenni, mi è chiaro che il regime imposto dai successivi governi israeliani nei Territori palestinesi occupati è di discriminazione sistemica. Attraverso l'annessione di terre palestinesi per insediamenti illegali, privando i palestinesi dell'accesso alle proprie risorse naturali e imponendo un sistema di governo militare che nega loro sicurezza e giustizia, lo Stato di Israele ha negato al popolo palestinese dignità, libertà e speranza. Sono particolarmente consapevole di come ciò stia avendo un impatto sui cristiani palestinesi, minacciando il loro futuro e la loro vitalità. È chiaro che porre fine all'occupazione è una necessità legale e morale.Prego che tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite rispondano positivamente a questo parere consultivo, assicurando che le loro azioni individuali e comuni siano coerenti con esso e aprano la strada alla realizzazione del diritto fondamentale del popolo palestinese all'autodeterminazione".

E adesso come la mettiamo? I governi, a partire da quello britannico, continueranno a far finta di niente? E il papa cattolico continuerà a non vedere e a non denunciare quella che è la realtà che tutti - da tempo - conoscono?

Autore Giuseppe Ballerini
Categoria Esteri
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