Continuano gli attacchi missilistici russi. Mentre è stato sventato quello nell'oblast di Vinnytsia, con è stato così per quello che nell'Oblast di Leopoli ha colpiTo il distretto di Chervonohradskyi, al confine con la Polonia. 

Kiev afferma anche che il suo esercito ha respinto  le offensive russe in più direzioni: a Bakhmut, Avdiivka e Kramatorsk nell'oblast di Donetsk; a Bairak e Dementiivka nell'oblast di Kharkiv; infine, le forze russe si sono ritirate dopo aver preso d'assalto "senza successo" l'area vicino al villaggio di Trudoliubivka nell'oblast di Kherson. E a proposito di quest'ultimo, il numero di insediamenti liberati ha raggiunto i 53, altri 6 in più rispetto al 1 agosto.

Per lo stato maggiore di Kiev, questi i numeri aggiornati relativi alle perdite russe dal 24 febbraio: 41.170 soldati, 1.768 carri armati, 4.014 veicoli corazzati da combattimento, 936 sistemi di artiglieria, 259 sistemi di lancio multiplo di razzi, 117 sistemi di difesa aerea, 191 elicotteri, 223 aeroplani, 739 droni e 15 imbarcazioni.

Cinque combattenti stranieri cono adesso sotto processo nella autoproclamatasi Repubblica di Donetsk. I procuratori nell'oblast di Donetsk occupato dalla Russia affermano che cinque  stranieri - uno svedese, un croato e tre britannici - che hanno combattuto nelle fila dell'esercito ucraino saranno processati con l'accusa di essere mercenari. 

E per non farsi mancare nulla, la Corte Suprema russa ha stabilito che il battaglione nazionalista ucraino Azov è da considerarsi ufficialmente un'organizzazione terroristica, anche se, come riporta la Tass, non sono state rese note (almeno finora) le motivazioni della sentenza che comunque non è definitiva e potrà essere impugnata in Cassazione.

La causa è stata esaminata in assenza di rappresentanti della controparte, con l'udienza che si è svolta a porte chiuse, mentre ai giornalisti è stato permesso di guardare la trasmissione solo nella fase in cui venivano auditi i testimoni: giornalisti e attivisti russi per i diritti umani che hanno descritto alla corte numerosi episodi di crimini commessi dai militanti del battaglione Azov.

I membri dell'organizzazione riconosciuta dal tribunale come organizzazione terroristica sono penalmente responsabili. I fondatori e i leader di Azov rischiano pene da 15 a 20 anni di carcere con multe fino a 1 milione di rubli, mentre gli altri militari pene da 5 a 10 anni di carcere con multe fino a 500.000 rubli. 

In risposta, il reggimento Azov esorta tutti Paesi a riconoscere la Russia come stato terrorista.

"Dopo l'esecuzione pubblica dei prigionieri di guerra del reggimento Azov a Olenivka, la Russia è alla ricerca di nuove motivazioni e spiegazioni per i suoi crimini di guerra", ha affermato il reggimento Azov in una nota. Molte delle vittime dell'attacco del 28 luglio al campo di prigionia di Olenivka, che si trova nella parte dell'oblast di Donetsk occupata dalla Russia,  erano membri del reggimento Azov.