È possibile descrivere a parole il fallimento intellettuale, umano, etico, morale di una persona? Teoricamente sì, ma non è sempre così facile come sembra, anche perché qualsiasi giudizio potrebbe finire per essere influenzato da motivi esterni che finirebbero per non renderlo corretto, obbiettivo.

Nel caso di Luigi Di Maio, invece, non ci sono problemi, perché a descrivere il suo fallimento intellettuale, umano, etico e morale è lui stesso e non altri.

Questo è quanto questo venerdì ha dichiarato ai giornalisti presenti all'inaugurazione del Villaggio Coldiretti in merito al tema migranti.

«So che la Marina Libica sta portando avanti un lavoro nelle acque SAR», ha detto Di Maio. «Se invece stiamo dicendo che su mille persone che preleva la Marina libica in un periodo, ogni tanto la Ong va lì e ne prende 50 e le porta in Italia per sfidare questo governo, questo è un atteggiamento per me disonesto intellettualmente.

Io so che la Marina libica svolge un ruolo di lotta ai trafficanti, e se ci sono gommoni o barche in difficoltà preleva quei migranti e li riporta a terra, ovviamente in Libia, come sta facendo da sempre.

«Succede ogni giorno», ha poi concluso Di Maio rispondendo a chi gli chiedeva se i migranti dovessero essere riaccompagnati in Libia. «Spieghiamo agli italiani che ci sono un sacco di barche di disperati che partono dalla Libia ogni giorno. La Marina Libica le intercetta e le riporta a terra».


Il disperatissimo Di Maio è evidentemente atterrito dall'idea di dover tornare, già a partire dalla prossima stagione, a dover riprendere al San Paolo il mestiere di distributore di bevande, per cui ha dimostrato di essere altamente qualificato.

Per questo, adesso, tenta di imitare Salvini, arrivando persino ad adularlo, nella sua insensata crociata anti migranti, sia per non dargli alcun pretesto per non far cadere il Governo, sia per tentare di recuperare un qualche 0,00 percentuale di consenso tra le preferenze di voto degli italioti. 

Pertanto, dopo aver affermato solo un paio di mesi fa, durante la campagna elettorale per le elezioni europee, che l'Italia avrebbe dovuto rivedere la sua politica in Libia anche a causa della guerra civile in atto in quel Paese, adesso la Guardia Costiera libica - tra i principali artefici del traffico di esseri umani - secondo Di Maio verrebbe danneggiata dalle Ong che salvano i migranti con l'unica intenzione di sfidare il Governo italiano.

Ancora una volta la propaganda sulla pelle dei migranti.